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Immissioni in ruolo: spunta l’idea dell’assunzione “differita”

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Non si placa l’interesse in Parlamento per la sorte delle diverse decine di migliaia di docenti precari della scuola. Sulla scia della proposta qualche mese fa realizzata dal Senatore di An Giuseppe Valditara, il futuro dei professori con contratto a termine stavolta sembrerebbe a cuore di un altro Senatore, Fiorello Cortiana, che il 21 giugno ha rivolto un’interrogazione urgente al Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti.
Nell’interrogazione si chiede di prendere in considerazione un ipotesi di assunzione “differita” e indipendente dall’organico di diritto: l’idea di Cortiana, appartenente ai Verdi, sarebbe infatti quella di affiancare alle assunzioni atte sulla base dei posti vacanti una serie di immissioni in ruolo da realizzarsi scorrendo tutte le graduatorie permanenti: “si costituirebbe una sorta di organico provinciale di docenti privi di sede definitiva – ha spiegato il Senatore Cortiana – ma pronti negli anni successivi ad acquisirla sulla base dei posti lasciati liberi dai pensionamenti”. L’assunzione non graverebbe da subito sulle casse dello Stato: “La sede provvisoria – sostiene il Senatore dei Verdi – non comporterebbe infatti il diritto agli scatti stipendiali all’anzianità. Questi docenti avrebbero la loro posizione in graduatoria “congelata” e, sulla base dei pensionamenti effettivi, solo negli anni successivi si vedrebbero assegnata una sede definitiva”.
L’idea del di Cortiana nemmeno troppo distante da quella del Senatore Valditara, che avrebbe voluto dilazionare nel tempo gli scatti di anzianità derivanti dalla ricostruzione di carriera, deriverebbe prima di tutto dalla volontà di “rafforzare gli organici e allo stesso tempo di elevare la competitività del sistema, oggi più che mai determinata dalla formazione delle persone. L’obiettivo più elevato – ha concluso Cortiana – sarebbe poi quello di superare la profonda crisi che il nostro sistema scolastico vive in questa fase”.
Sicuramente la proposta non piacerà a parte delle Organizzazioni sindacali, già in maggioranza contrarie, in occasione del dibattito sulla proposta Valditara, a posticipare le ricostruzioni di carriera rispetto al memento effettivo di assunzione: anche se la Gilda, lo Snals ed in parte la Uil trovarono il progetto del Senatore di An “percorribile” alla fine il popolo dei precari, sostenuto da Cgil, Cisl e Cobas, sembrava più scettico che favorevole. Difficile che in pochi mesi abbia cambiato idea.