Volge al termine la sesta edizione di 100 alla maturità, l’iniziativa de La Tecnica della Scuola volta a segnalare i ragazzi che ottengono il massimo agli Esami di Stato. Da Nord a Sud è stato un ideale viaggio alla scoperta dei migliori talenti italiani. Come Federica Luca, centista, frequentante il Liceo delle Scienze Umane, con indirizzo linguistico, “Lombardo Radice”di Catania.
Come ti sei trovata con i tuoi compagni di classe?
Ho conosciuto la mia ex classe solo al 4 anno poichè ho cambiato scuola per motivi di “forza superiore”. Non sono mai stata una ragazza molto estroversa e per questo avevo paura di non riuscire a dare del mio meglio nel nuovo ambiente scolastico e di non trovare qualcuno con cui condividere le giornate. Con grandissimo stupore invece è stato tutt’altro: infatti sono riuscita ad ambientarmi e in men che non si dica ero anch’io parte integrante di quella classe. Eravamo molti, 28 ragazzi e come in tutte le classi era inevitabile la formazione di “gruppetti“. Nonostante questo ho stretto rapporto con ogni singola persona, ho ritrovato veri “amici”, gente con cui confrontarmi e sopratutto persone che mi mettevano a mio agio. Nonostante il grande numero il rapporto tra di noi era davvero bello, aiutavamo chi avesse bisogno senza alcuna “competizione”, seppur non mancassero le incomprensioni e qualche litigio, nei casi di vera difficoltà diventavamo davvero una bella squadra.
Il rapporto con i tuoi professori
Ho conosciuto anche i miei professori soltanto al 4 anno e la “paura” si ripeteva: infatti temevo di non riuscire a creare un legame solido con loro come quello che si creerebbe durante l’intero ciclo scolastico. Anche qui sono rimasta sorpresa perchè con quasi tutti i professori il rapporto docente-studente è diventato quasi un rapporto genitore-figlio. In tutti questi anni ho sempre visto l’immagine di un professore come un punto di riferimento ma ovviamente non tutti la soddisfavano. Ci sono stati professori che sono riusciti a trasmettermi molto non solo dal punto di vista didattico e culturale ma sopratutto umanitario e professori che non sono riusciti del tutto a cogliere la mia attenzione. Nonostante questo sono sempre stata una ragazza molto tranquilla e non ho mai avuto particolari scontri, come sempre ci sono stati i momenti in cui alcuni voti pensavo non rispecchiassero al meglio le capacità di ognuno ma aldilà di questi ho sempre avuto un buon rapporto e una buona stima verso di loro.
Aspetti positivi e negativi del tuo ambiente scolastico
La mia scuola non l’ho vissuta a pieno tutti e 5 gli anni però in due anni ho potuto cogliere alcuni aspetti positivi e anche negativi. Un aspetto positivo è il fatto che sembra una grande famiglia: tra docenti e alunni si scherzava, tra bidelli, alla ricreazione: non era noioso. Sicuramente il non aver scuola il sabato è un punto a favore: avere un giorno in più di riposo sembrerebbe niente agli occhi di molti ma posso garantire che non lo è. Inoltre aderisce a molte iniziative come per esempio olimpiadi culturali, gare, sport, concorsi e molto altro. Mette sempre l’alunno al centro del lavoro scolastico non facendolo essere spettatore ma trasformandolo in protagonista.
Come aspetto negativo direi la grandezza delle classi in proporzione al numero degli alunni: nel periodo primaverile/estivo diventava quasi impossibile mantenere la concentrazione.
Dopo la Maturità, il tuo futuro sarà…
Continuerò gli studi. Il mio sogno è quello di fare medicina, proverò il test il 5 settembre a Catania sperando di poter iniziare questo lunghissimo cammino. Mi è sempre piaciuta l’idea di aiutare l’altro e nonostante la scelta del liceo linguistico sia in netta opposizione con le materie scientifiche sono sicura che riuscirò a integrare le mie conoscenze linguistiche con questo nuovo ambito in cui spero possa avere la possibilità di cimentarmi. Vorrei specializzarmi in pediatria per poi diventare medico senza frontiere.
Interessi fuori dall’ambito scolastico
Mi ha sempre appassionato l’arte, nonostante purtroppo l’ho allontanata molto in questo periodo a causa degli studi. Disegnare mi ha sempre aiutato a distaccarmi dal resto del mondo e prendere un po’ di tempo per me stessa, ritagliando e costruendo un mio piccolo posto.
I giovani e la politica. Sempre più distacco?
Si, per me è così. Purtroppo vedo la politica come qualcosa di molto distante e sono poco acculturata sotto questo punto di vista. Questo mondo non è mai riuscito ad appassionarmi perchè se ne parla sempre come qualcosa di “falso”, che adopera solo per interessi. Spero che questo un giorno cambi e che i giovani possano ricredersi.