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Vaccini: insegnanti, state attenti a trattare i dati

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Il provvedimento sull’obbligo dei vaccini sta aprendo un problema dopo l’altro.
Alcuni nostri lettori ci hanno segnalato una questione di cui avevamo già parlato e sulla quale ora ritorniamo.

I lettori che ci hanno scritto nelle ultime ore ci spiegano che i loro dirigenti intendono coinvolgerli nelle operazioni di controllo della documentazione che verrà esibita dalle famiglie e ci chiedono se questo sia regolare.
Per il momento tralasciamo gli aspetti di natura contrattuale (l’incarico deve essere retribuito? e se sì, in che misura? è obbligatorio accettarlo ? ecc…)
Ci vogliamo per ora soffermare sugli aspetti legati alla normativa sulla privacy.
E’ opportuno dunque che i docenti sappiano che maneggiare le dichiarazioni delle famiglie potrebbe voler dire anche dover trattare dati sensibili.
Facciamo un esempio concreto: la circolare ministeriale prevede che le famiglie possano consegnare alla scuola il certificato medico che attesta il fatto che l’alunno ha contratto questa o quella malattia e che quindi non è più necessaria la vaccinazione.
Un certificato del genere, ovviamente, contiene un dato sensibile che riguarda le condizioni di salute del bambino (abbiamo fatto un esempio semplice, ma ci possono essere casi ancora più delicati). 

 

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Ora, il fatto è che il trattamento di dati sensibili deve essere regolamentato con molta precisione e, in considerazione delle polemiche che il provvedimento di legge ha già suscitato, non si può escludere che ci siano famiglie che vorranno passare all’azione con esposti, ricorsi e così via.
Per evitare di essere coinvolti in vicende sgradevoli (la violazione delle norme sulla privacy integra anche ipotesi di natura penale) è bene che i docenti prendano qualche precauzione.
I docenti che decidono di collaborare al controllo dei dati è bene che chiedano che l’incarico venga formalizzato con un provvedimento scritto nel quale vengano chiaramente indicate le operazioni autorizzate e soprattutto le concrete modalità operative.
Ma ci sono anche altre situazioni che vanno considerate. Per esempio, nel caso in cui una famiglia consegni direttamente un certificato al docente per il successivo inoltro alla segreteria (questo può accadere nelle scuole dell’infanzia dove il rapporto insegnanti/genitori è più diretto) può essere opportuno inserire il certificato in una busta, chiudere la busta e – per maggior sicurezza – far controfirmare la busta chiusa al genitore stesso.
Si tenga conto che il trattamento di dati sensibili è comporta responsabilità di non poco conto e adottare qualche precauzione non è certamente superfluo.