Il 23 gennaio 2006 saranno chiamati alle urne i dirigenti scolastici, di ogni ordine e grado, purché siano stati direttori didattici, e il 24 gennaio 2006 i docenti della scuola dell’infanzia e di quella primaria,.
Le stesse categorie, ed i loro familiari, hanno diritto alle prestazioni che consistono nell’assistenza sanitaria, previdenziale, scolastica, straordinaria, culturale, degli anziani, climatica e termale, nella cassa mutua di piccoli prestiti.
Le elezioni del prossimo mese di gennaio rivestono un particolare significato in quanto il nuovo Consiglio di Amministrazione sarà chiamato a confrontarsi con gravi problemi non ultimo quello venutosi a creare con quanto contenuto nell’ultima legge finanziaria.
Questa, come è noto, stabilisce un tetto di spesa per un lungo elenco di enti tra cui anche l’Enam.
La decisione ha creato non pochi dubbi giacché, come ha sottolineato in una noto il Direttore Generale, Pino Onorati, l’Enam è un ente pubblico non economico con personalità giuridica di diritto pubblico, che svolge la sua attività attraverso l’utilizzo di risorse che gli provengono dalla contribuzione degli iscritti in ragione dello 0,80 per cento dello stipendio e che non ha nulla a che vedere con il bilancio dello stato e con gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica.
L’attuale presidente dell’ente, Renato D’Angiò, da parte sua ha fatto notare che le limitazioni poste dalla finanziaria contribuirà a rendere difficile la gestione e farà cadere le conseguenze sull’assistenza che l’ente da anni assicura ai a suoi assistiti.