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Integrare gli stranieri fa bene agli italiani

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In particolare i bocciati, sono il 3,36% in più nella scuola primaria, il 7,06% nella secondaria di I grado e il 12,56% nella secondaria di II grado, in cui più di un alunno straniero su quattro non consegue la promozione. Uno dei dati più allarmanti è quello della scuola media della provincia di Prato, realtà con forte concentrazione di alunni cinesi, ove il divario di bocciati fra alunni stranieri e italiani raggiunge il 14,42%. Molti cinesi in tale provincia dispongono di un percorso privilegiato e ciò non favorisce il loro rendimento scolastico.
L’indagine della Direzione generale per i sistemi informativi del Miur riguarda gli oltre 280 mila alunni stranieri inseriti nelle classi italiane nell’anno scolastico 2003/2004, che rappresentano un tasso del 3,5% dell’intera popolazione scolastica italiana.
La regione con l’incidenza più alta di alunni stranieri è l’Emilia Romagna con il 7%.
Tra i comuni capoluogo è Milano ad avere l’incidenza più alta con il 10,1%.
I Paesi di provenienza degli alunni stranieri sono ben 191.
Dai dieci Stati di recente adesione alla UE (Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia) ne provengono ben 6.000.
Nella scuola primaria e secondaria di primo grado sono più elevati i tassi di promozione nelle scuole con presenza di alunni stranieri rispetto alle scuole che registrano solamente la presenza di alunni italiani: dunque avere compagni di classe degli stranieri fa bene agli alunni italiani.
Solo nella scuola secondaria di II grado, invece, gli esiti negli istituti con alunni stranieri (84,65%) sono leggermente inferiori a quelli dove vi sono solamente studenti italiani (85,45%). Tutti gli alunni vanno un po’ peggio se in classe vi sono alunni stranieri.
La scuola è un sistema privilegiato di inclusione sociale e come tale la mancata integrazione scolastica degli stranieri ha effetti sull’intera problematica sociale e lavorativa.