Il Movimento di Cooperazione Educativa (Mec) è una delle più grandi associazioni professionali del mondo della scuola. Fondato a Fano nel 1951 dal maestro Giuseppe Tamagnini, divulgatore della ‘pedagogia popolare’, il movimento organizza insegnanti, educatori ed altri soggetti del mondo della scuola.
Il Mec ha svolto un ruolo di propulsione e di stimolazione del rinnovamento della scuola attraverso la sperimentazione di nuove vie e annoverato insegnanti del calibro di Mario Lodi, Bruno Ciari, Albino Bernardini, Aldo Pettini, Anna Fantini e pedagogisti famosi tra cui Raffaele Laporta, Aldo Visalberghi.
Anche questa assemblea annuale, programmata a Firenze nei giorni 29 e 30 ottobre, sarà un momento in cui il movimento si interrogherà sull’essere/fare scuola nell’attuale momento di trasformazione e di riforma. Un guardare alla realtà della scuola italiana anche per individuare la prospettiva di rilancio della qualità dell’istruzione.
Questo nella convinzione che è possibile fare un’altra scuola e che il Mec vuole contribuire a farla.
È possibile perché la legge 53/2003 è bloccata, perché si preannuncia un cambiamento nella maggioranza di governo, perché gli insegnanti del Mec hanno alto il senso della responsabilità educativa. Perché dietro al movimento c’è l’esperienza cinquantennale supportata da riviste come “Scuola e città”, “Cooperazione educativa”, “La riforma della scuola”.
Il Mec, insomma, con la sua 54ª Assemblea nazionale vuole cercare di arginare la destrutturazione della scuola e al tempo stesso lavorare per un’alternativa, valorizzando la generatività della sua cultura pedagogica.
