Anche l’Europa avrà i suoi siti personalizzati. Dal 7 dicembre i navigatori del Web appartenenti a uno dei 25 Paesi membri dell’Unione europea potranno cominciare a registrare i propri domini Internet a targa “.eu”: il nuovo suffisso, che si aggiunge ai già celebri “.com”, “.it” o “.net”, può contare su un bacino di oltre duecento milioni di potenziali utenti (a tanto ammonta la popolazione Internet in Europa) e ne rappresenterà il simbolo identificativo nella rete delle reti. La decisione è stata annunciata dal consorzio Eurid, l’associazione no-profit fondata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (attraverso l’Istituto di Informatica e Telematica di Pisa, Iit-Cnr) e dai registri di Belgio (Dns.be) e Svezia (Nic.se) che nel 2003 si è aggiudicata la gestione del nuovo registro Internet europeo, vincendo il primo appalto di servizio pubblico oneroso mai varato dall’Unione.
Tempi, modi e procedure di registrazione del nuovo dominio sono stati illustrati a Pisa nella sede dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr il 21 ottobre prossimo in occasione dell’Eurid roadshow: dalle 9,00 alle 16,30 gli esperti del consorzio hanno messo a disposizione di utenti, stampa e registrar (gli operatori del settore che materialmente gestiranno le procedure di registrazione dei nomi a dominio) per chiarire i dettagli tecnici del nuovo dominio.
Ha inizio dunque il “sunrise period”, il sistema di registrazione per fasi che da dicembre alla primavera prossima accompagnerà il lancio del suffisso Internet più atteso d’Europa: basti pensare alle decine di migliaia di richieste di registrazione di domini “.eu” già pervenute ai registrar accreditati. Un registrar italiano ha annunciato di averne raccolte già oltre 50mila in meno di un mese: basta una banale moltiplicazione per dare la misura dell’interesse dei navigatori per il nuovo Internet made in Europe. Ad oggi i registrar accreditati sono infatti complessivamente 469, in rappresentanza di 38 paesi diversi. La compagine più folta è quella dell’Olanda (86), seguita da Germania (68), Italia (38), Belgio (36) e Francia (28).
Dal 7 dicembre al 6 febbraio 2006 solo enti pubblici, organismi governativi e titolari di marchi registrati potranno candidarsi alla registrazione di un dominio “.eu” (al fine di evitare un accaparramento indiscriminato); nella seconda fase, dal 7 febbraio al 6 aprile 2006, ci sarà spazio anche per i titolari di altri diritti considerati prioritari e protetti dalle leggi nazionali dei singoli stati. Infine, dal 7 aprile, l’apertura totale delle registrazioni: chiunque, con il solo limite della maggiore età e della residenza in uno degli stati membri Ue, potrà registrare un numero illimitato di domini a targa “.eu”.
“L’assegnazione dei domini ‘.eu’ – ha spiegato il professor Franco Denoth, direttore dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr – seguirà rigorosamente la regola del ‘first come first served’: il primo arrivato avrà diritto di priorità. A regime, per ogni dominio registrato, Eurid addebiterà al registrar l’importo di 10 euro, anche se i costi per l’utente finale saranno ovviamente più alti e proporzionati al servizio offerto dal singolo operatore. Non escludiamo in futuro di ridurre il canone di servizio”.