23 gruppi universitari di 13 paesi europei e del Canada hanno lavorato insieme attraverso Internet per mettere a punto e costruire il satellite SSETI (acronimo di Student Space Exploration and Technology Initiative) attualmente in orbita intorno alla Terra. La piccola navicella di 62 kg, simile per forma e dimensioni a una lavatrice, è decollata alle 8:52 CEST a bordo di un Cosmos 3M russo. Dopo un’ora e quaranta minuti, il centro di controllo a terra situato presso l’Università di Aalborg, in Danimarca, ha ricevuto i primi segnali dal satellite. Le stazioni terrestri di tutto il mondo hanno confermato l’acquisizione di SSETI Express e, secondo le prime notizie, il satellite è in buone condizioni. Il gruppo che si occupa del progetto sta esaminando i dati iniziali e valutando la stabilità della missione. A bordo di SSETI sono stati installati tre picosatelliti, ossia satelliti estremamente piccoli del peso di circa 1 kg ciascuno, che sono stati rilasciati dopo che SSETI Express è entrato in orbita: è stata la prima esperienza di questo genere non solo per gli studenti, ma anche per il settore spaziale. Oltre a fungere da banco di prova per molte nuove soluzioni tecnologiche, tra cui un sistema a gas freddo per il controllo di assetto, SSETI Express riprenderà anche immagini fotografiche del nostro pianeta e funzionerà come ponte radio. Il progetto SSETI è stato avviato dal Dipartimento Istruzione dell’ESA nel 2000 allo scopo di coinvolgere gli studenti europei in missioni spaziali reali assegnando loro attività di progettazione, sviluppo, realizzazione e lancio di microsatelliti. Offrendo agli studenti questa opportunità, l’iniziativa si propone di incoraggiarli a intraprendere una carriera nel campo della scienza e della tecnologia spaziale, contribuendo in questo modo a creare un gruppo di esperti di talento per il futuro. Nell’ambito del programma SSETI è stata istituita, con l’assistenza dell’ESA, una rete di soggetti singoli e istituti accademici e, avvalendosi delle loro competenze congiunte e ripartendo tra loro il lavoro, SSETI Express è stato messo a punto e realizzato in meno di un anno. L’idea alla base di SSETI Express era che, anche se molte università hanno la capacità di costruire apparecchiature, la sperimentazione e l’integrazione di un’intera navicella è al di sopra della maggior parte dei mezzi di cui dispongono. Oltre 400 studenti europei hanno svolto un ruolo attivo a lungo termine contribuendo all’iniziativa nell’ambito dei corsi universitari o nel tempo libero, e molte altre centinaia sono state direttamente coinvolte nel progetto SSETI o ne sono state ispirate. Gli studenti impegnati nel programma SSETI stanno attualmente lavorando ad altri due importanti progetti: SSETI ESEO (European student earth orbiter), una navicella di 120 kg progettata per Ariane 5 e il cui lancio dovrebbe avvenire nel 2008, e SSETI ESMO (European student Moon orbiter), il cui lancio è previsto nel periodo compreso tra il 2010 e il 2012, che condurranno esperimenti durante il percorso verso la Luna e dopo aver raggiunto l’orbita lunare.
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