La Tecnica della Scuola ha avuto modo di sentire il parere di uno dei 27 docenti che hanno presentato domanda di assegnazione provvisoria nella A046 della provincia di Roma.
Neanche lui insegnerà Scienze Giuridico-Economiche nelle scuole superiori della capitale, benché avesse avuto motivazioni certificate più che valide.
Solo che dalla graduatoria pubblicata il 3 ottobre si evince che non ci sarebbero sedi vacanti. Ma nello stesso giorno, sono stati convocati 23 docenti precari nella stessa classe di concorso: qualcosa non torna, perché una parte delle cattedre vacanti sarebbe dovuta andare, per legge, a chi aveva formulato domanda di assegnazione provvisoria annuale.
Professore, anche se con inspiegabile ritardo, pure a Roma le graduatorie della A046 sono uscite: si ritiene soddisfatto?
No, perché tutte le istanze risultano rigettate, ma senza che sia stata messa a fianco dei nomi dei richiedenti, quindi anche del mio, la preferenza di cui godevano. Questo, a riprova di un lavoro fatto con i “piedi” e non rispettoso delle singole situazioni di disagio.
Ma perché era così importante precisare quali candidati avessero avuto una precedenza? La sostanza non cambia?
Invece la sostanza cambia, eccome: perchè chiunque apra questa graduatoria, deve sapere che è stata negata l’assegnazione provvisoria a chi ne aveva diritto, perché doveva essere assegnato su dei posti che si sono materializzati successivamente.
Cosa avrebbe dovuto fare l’Ambito territoriale di Roma?
Delle due, una: o i posti erano quelli disponibili al 31 agosto, ed allora non si doveva andare avanti con le nomine fino all’8 settembre, ma ovviamente non sono d’accordo con questa ipotesi. Oppure, in presenza di situazioni complicate, anche col poco tempo a disposizione, si poteva aspettare una settimana, dieci giorni, senza che ciò alterasse l’ordinato inizio dell’anno scolastico.
Forse l’amministrazione scolastica ha cercato di coprire le cattedre vacanti il prima possibile…
Non credo sia sia centrato un bel risultato nel dare agli studenti dei docenti che hanno preso posto a scuola agli inizi di ottobre mentre erano disponibile docenti, pure di ruolo, già dal 15 settembre.
Si è fatto un’idea di cosa può essere accaduto negli uffici scolastici di Roma?
Credo che abbia prevalso una burocrazia disumana: forse per fare contento qualche politico di turno, è stato permesso a certi atti di indirizzo di violare de facto i diritti di tanti insegnanti di ruolo, anche da tanti lustri. Per evitare tale situazione assurda, sarebbe bastato un po’ di buon senso.
Farà ricorso?
Proporre ricorso sarebbe strada di scarsa utilità: non ho alcuna urgenza, perchè percepisco un’indennità dall’Inps e vedrei un risultato solo tra due anni. Però, mi creda: provo tanta amarezza.