Dopo il referendum in Lombardia e in Veneto alcune regioni potrebbero incominciare a rivendicare la possibilità di gestire il personale scolastico, ma non solo.
COMPETENZE STATALI E REGIONALI
In effetti la riforma del titolo V della Costituzione prevista dalla legge costituzionale n. 3 del 2001 ha completamente rivisto le competenze di Stato e Regioni su diverse materie.
Quella scolastica è diventata materia concorrente e già ora, per la verità, l’istruzione professionale è competenza esclusiva delle regioni anche se effettivamente per ora nessuno l’ha mai rivendicata: lo prevede esplicitamente l’articolo 117 della Costituzione che riserva allo Stato le norme generali dell’istruzione ma inserisce istruzione e formazione professionale fra le materie riservate alle autonomie regionali.
LA LEGGE REGIONALE DELLA LOMBARDIA DEL 2012
Dopo il 2001, alcune regioni hanno anche tentato di emanare norme in materia di gestione del personale scolastico: destò molto clamore, per esempio, una legge regionale della Lombardia del 2012 con cui si interveniva in materia di reclutamento del personale docente. L’anno dopo la Corte Costituzionale ne decretò l’illegittimità proprio perché si toccava il reclutamento che è invece prerogativa esclusiva dello Stato.
Ma, reclutamento a parte, le Regioni potrebbero legiferare su non poche questioni, a partire proprio dalla istruzione professionale che la stessa Costituzione considera materia regionale in via esclusiva.
Ovviamente si tratta di un processo di lunga durata ma che potrebbe subire una accelerazione dopo i referendum della Lombardia e del Veneto.