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Piero Angela: “A scuola si insegna troppo il passato e poco il futuro. Giovani distratti dagli smartphone”

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Lunga intervista a La Repubblica per Piero Angela, storico giornalista e divulgatore scientifico.

Angela organizzerà degli incontri all’Università di Torino “per portare davanti agli studenti personalità di grande spessore che trasmettano ai giovani il loro sapere”.

Gli incontri intendono “proporre un’analisi del presente e offrire una visione del futuro attraverso le parole di scienziati, sociologi, demografi, medici, giuristi, storici, politologi, economisti e imprenditori”.

Per “Costruire il futuro” Angela ha reclutato, tra gli altri, una pattuglia di decani: dal sociologo Giuseppe De Rita al farmacologo Silvio Garattini, passando per il demografo Massimo Livi Bacci. “Trenta lezioni sul mondo che ci aspetta, che io e gli altri relatori faremo senza alcun compenso”.

Rivolti a 400 studenti meritevoli del Politecnico e di Istituti Secondari Superiori della Città Metropolitana di Torino, gli incontri cominceranno il 31 ottobre 2017, per concludersi il 22 maggio 2018 e si terranno tutte al Politecnico del capoluogo piemontese. Previsto lo streaming.

IL PROGETTO E I GIOVANI

“Parte dalla constatazione che a scuola si insegna soprattutto il passato e poco il futuro. Manca una cultura scientifica: certo, nelle aule si fa matematica, fisica, biologia, ma spesso non si parla del metodo e dell’etica della scienza. La conseguenza è che ai giovani non si dà una visione di questo mondo nuovo che avanza e di cui alcuni di loro saranno la classe dirigente. Iniziamo a Torino, ma mi piacerebbe esportare questa esperienza anche in altre città”. 
“I giovani sono sempre lì col telefonino attratti da notizie strane, divertenti, polemiche. Non a caso uno dei temi che affronterò sarà proprio il rapporto tra informazione ed emotività: le notizie che scatenano emozioni sono quelle che vengono fatte esplodere dall’algoritmo del “mi piace”. Un tempo, è vero, non c’erano tutte queste distrazioni. Ma non c’era nemmeno una vera divulgazione. Quando ero giovane avrei voluto leggere di scienza e tecnologia, ma sui media di allora se ne parlava pochissimo, i giornali avevano quattro pagine ed erano molto paludati”.

FUTURO

“In Italia ci sarà un trauma demografico con una mareggiata di vecchi. Poi c’è chi immagina un aumento delle diseguaglianze legate alle nuove tecnologie, ma non tutti sono così pessimisti. Forse dovremo imparare a usare l’innovazione per distribuire meglio la ricchezza”.