Una corretta organizzazione della sorveglianza durante la ricreazione (o durante le pausedalle attività didattica ad essa assimilabili), al fine di abbassare il rischio infortuni degli studenti, deve tener conto dei seguenti fattori:
- il numero dei sorveglianti in relazione a quello degli allievi da sorvegliare e alle caratteristiche del luogo fisico dove tale sorveglianza sisvolge (atrio, corridoi, aule, cortile, ecc.)
- la possibilità di individuare un certo numero di sostituti dei sorvegliantieventualmente assenti
- l’individuazione delle eventuali zone considerate più a rischio e laconseguente organizzazione di una sorveglianza mirata in tali luoghi(se non è possibile interdirli)
- la definizione di istruzioni scritte sulle modalità di effettuazione dellasorveglianza (ad es. lo spostamento all’interno della zona di pertinenza)
- la definizione di un sistema di valutazione dell’efficacia della sorveglianza (ad es. monitoraggio degli infortuni avvenuti durante la ricreazione, controlli a campione sulla presenza del sorvegliante, ecc.)
Si ricorda che in relazione alla vigilanza durante la pausa di ricreazione, la giurisprudenza ha ritenuto che la mancata sorveglianza costituisce un’ipotesi di colpa grave poiché, in tale periodo, è richiesta una maggiore attenzione per la prevedibile esuberanza degli alunni che determina maggiori rischi di eventi dannosi. La responsabilità è inversamente proporzionale all’età e al grado di maturità degli alunni. In questi casi esiste la presunzione di responsabilità a carico dell’insegnante che può discolparsi (prova liberatoria) solo se riesce a dimostrare che, pur essendo presente, non ha comunque potuto evitare l’evento poiché lo stesso si sarebbe manifestato in modo imprevedibile, repentino e improvviso.ricrea