Nella lettera d’indirizzo, il Presidente Antonio Sclavi ha scritto che l’invito mira “a prestare un’attenzione particolare ai bambini più rischio di disagio sociale, a quelli di fatto più invisibile, bambini che vivono in condizioni svantaggiate affinché i diritti dei bambini siano soddisfatti e i princìpi sanciti dalla Convenzione trovino completa applicazione”.
L’auspicio del Presidente Sclavi è che nel corso della legislatura appena avviata, il Parlamento italiano rivolga quell’attenzione particolare così come evidenziato nell’incontro pubblico con tutte le forze politiche dello scorso mese di marzo attraverso un adeguato coordinamento nella programmazione e nell’attuazione delle politiche dell’infanzia tra i diversi ministeri e tra lo Stato centrale e le Regioni.
La Convenzione sui diritti dell’infanzia, come è noto, è lo strumento di promozione e di protezione dei diritti dei bambini e degli adolescenti introducendo, per la prima volta,il concetto di bambino come soggetto di diritto invece che come un mero oggetto da tutelare eda proteggere.
Ma la vera e propria importanza della Convenzione, alla quale sono affiancati due Protocolli d’Intesa, bisogna ancora ricordare, è stata quella di essere il primo trattato universale e multilaterale che ha stabilito a livello internazionale i vincoli che tutti gli Stati presentino rapporti sull’attuazione della Convenzione ad un apposito comitato dell’Onu composto di esperti di provata esperienza internazionale.