Lo studio, condotto dal Censis, è stato realizzato nell’ambito del progetto Let it Fly ed è stato finanziato dal Fondo Sociale Europeo. Le rilevazioni del Censis, ad un’analisi immediata, sembrano positivil. Il 66,2 per cento degli italiani sostiene, infatti, di conoscere le lingue, una percentuale sensibilmente più alta di quella attesa. Di fronte alla domanda sulla effettiva capacità di usare la lingua straniera conosciuta, però, la sicurezza si dissolve. Il 50,1 per cento degli intervistati, infatti, definisce solo “scolastico” il proprio grado di preparazione, appena il 23,9 per cento lo giudica “buono” e un esiguo 7,1 per cento lo valuta come “molto buono”.
Relativamente alla distribuzione nazionale del dato, il Centro dell’Italia rientra nella media (66,9 per cento), il Sud e le Isole si attestano invece al di sotto della media nazionale (63 per cento), mentre le regioni del Nord-Ovest (67,5 per cento) e del Nord-Est (69,3 per cento) si collocano a livelli leggermente più alti.
La stragrande maggioranza degli intervistati dichiara di conoscere l’inglese (53,5 per cento), seguito dal francese (37,1 per cento), dal tedesco (4 per cento) e dallo spagnolo (2,8 per cento).
Per quanto concerne la nostra lingua, è la quinta “straniera” parlata in Italia (2,1 per cento) poiché utilizzata dai cittadini stranieri che risiedono nel nostro Paese o dalle persone appartenenti a minoranze linguistiche.
Il 33,8 per cento delle persone intervistate ha dichiarato di non sapere parlare alcuna lingua straniera.
Per quanto riguarda il numero di lingue conosciute, in Italia, il 42,1 per cento ne parla solo una; il 18,9 per cento due. Il 4,2 per cento della popolazione nazionale parla tre lingue. Nel Centro Italia si rileva comunque l’1,7 per cento di persone che conoscono ben quattro lingue. In generale è nelle fasce della popolazione più giovane ed erudita che si registra la quota più elevata di persone che dichiarano di conoscere almeno una lingua, mentre via via che si sale con l’età, l’analfabetismo linguistico cresce.
Chi è responsabile di questa situazione? Oltre la metà della popolazione intervistata punta il dito contro la scuola pubblica, dal momento che rappresenta il principale e spesso esclusivo canale di formazione linguistica. Secondo l’opinione del 55,9 per cento della popolazione italiana, infatti, lo studio delle lingue a scuola è ritenuto scarso o gravemente insufficiente, risulta adeguato solo secondo il 32,6 per cento del campione.
L’indagine Censis rileva dati piuttosto scoraggianti anche sulla futura diffusione delle lingue straniere in Italia. Nonostante il 68 per cento degli intervistati si mostri convinto dell’importanza delle lingue per promuovere il proprio successo lavorativo, non manifesta una forte motivazione a imparare una lingua straniera in futuro. Più della metà della popolazione non ha alcuna intenzione di farlo.