Le ansie ed i patemi d’animo, più o meno artefatti, della vigilia, le osservazioni, le critiche e il dibattito sulle scelte delle prove; l’immancabile e puntuale scoperta annuale del fatto che i soliti privilegiati, in un modo o in un altro, conoscevano anzitempo le prove scritte, hanno riempito anche quest’anno le cronache delle televisioni e intere pagine dei quotidiani nazionali e locali.
Perché tanto battage, ci viene da chiedere, se tutta l’operazione è falsa, se ad essa non crede più nessuno, se, come è dimostrato, l’esame serve solo per attestare la frequenza del completamento degli studi superiori.
Anche quest’anno, lo supereranno quasi tutti gli studenti ad attestazione, più che della qualità del sistema d’istruzione e di formazione, della generosità e magnanimità degli insegnanti italiani.
Una promozione, come si vede, non si nega a nessuno se gli studenti che raggiungeranno il massimo saranno anche quest’anno meno del 10%, ma in compenso quelli che si attesteranno sulla media oscilleranno tra il 25 e 35% .
Ne conseguirà che il numero dei neodiplomati alla fine di tutta la mastodontica operazione, con o senza commissioni formate da insegnanti interni o esterni, grazie pure ai diplomifici autorizzati – oggi leggasi…paritari – che ancora proliferano, corrisponderà a quello degli iscritti come del resto è già avvenuto per le classi di idoneità.
È su i dati di queste classi che ci fa prevedere che ancora una volta una dichiarazione di… maturità non si negherà a nessuno quasi a rispondere all’invito delle Comunità Europea che chiede di aumentare il numero dei diplomati e dei laureati.
È appunto questo il punto su cui concentrare l’attenzione. Aumentare, ovviamente, non con un’operazione di generalizzazione della
promozione a tutti, bensì con una vera e propria riqualificazione dell’offerta formativa.
promozione a tutti, bensì con una vera e propria riqualificazione dell’offerta formativa.
Il che significa che non serve il numero dei promossi. Ciò che conta è la qualità delle promozioni che saranno date, quella qualità che, secondo le statistiche internazionali vedono l’Italia al 23° posto su 29 Stati europei.
Attenti, perciò, ai dati che verranno dai mass media di qui a qualche giorno. Impariamo a leggerli attraverso il paradigma della qualità, più che quello della quantità, dei numeri. Guardiamoci bene dal gioire che quasi tutti hanno superato la maturità anche quest’anno. Cerchiamo di capire il grado di preparazione e di sviluppo di competenze che avranno…maturato gli studenti.
L’augurio, ovviamente, è che questa attenzione sia posta finalmente anche da chi è impegnato a proporre, dal prossimo anno scolastico, un nuovo esame di maturità.
Solo così sarà veramente nuova la maturità alla quale si sta, ci auguriamo, già lavorando nelle stanze dei palazzi che contano.