Abolire la legge Fornero, per andare in pensione a 65 anni: lo ha detto Luigi Di Maio, candidato premier del M5S, il 15 dicembre parlando in diretta a “Radio anch’io”, su Radio Rai1.
Parlando della soglia della pensione di vecchiaia, che dal 1° gennaio 2019 si innalzerà di altri 5 mesi passando a 67 anni per via dell’innalzamento dell’aspettativa di vita, il parlamentare grillino ha detto che è inaccettabile. E che con il M5S al Governo “tornerebbe a quella in vigore prima della legge Fornero, a 65 anni”.
La Legge Fornero ha fallito il compito di ridurre il debito pubblico
“La legge Fornero – ha detto l’attuale vicepresidente della Camera – fu fatta per ridurre il debito pubblico, che invece è continuato ad aumentare. La ricetta per ridurre il debito invece è di fare investimenti, anche in deficit, attingendo prima a 50 miliardi di sprechi”.
Il rappresentante pentastellato ha quindi messo l’indice sulla riforma Fornero: vogliamo “abolirla gradualmente e totalmente, attingendo dalle risorse delle pensioni d’oro e da 50 miliardi di euro di sprechi del bilancio dello Stato”.
L’impegno del M5S: via anche anche la Buona Scuola e il Job Acts
Qualora il M5S andasse al Governo, quindi, farà di tutto per cancellare la Legge Fornero “partendo dai lavori usuranti, mandando in pensione prima loro”, sottolinea Di Maio. Attualmente, solo 15 occupazioni permettono di andare in pensione attorno ai 63 anni.
Ricordiamo che il candidato premier del Movimento 5 Stelle ha in più occasioni dichiarato di cancellare, una volta al Governo, con la riforma Fornero, anche la Buona Scuola e il Job Acts.
Sulla riforma della scuola, la Legge 107/15 varata dal Governo Renzi, qualche mese fa il M5S ha avviato una sorta di referendum, riservato agli iscritti, per capire quali sono le priorità su cui mettere mano: tra i temi più invisi alla “base” del partito, come si poteva immaginare, figurano la chiamata diretta, il bonus merito, gli ambiti territoriali e le assunzioni da attuare su scala nazionale.