Incontrando il Forum delle Associazioni professionali il ministro Fioroni ha finalmente annunciato come intende affrontare il problema della revisione delle Indicazioni nazionali della scuola primaria.
Il metodo è decisamente inconsueto.
“A partire dalla prossima settimana – ha spiegato infatti Beppe Fioroni – si riunirà un gruppo formato da 30 insegnanti elementari e 30 direttori didattici, scelti dal calcolatore a caso fra quelli assunti negli ultimi 5 anni e quelli che vanno in pensione fra 2 anni, del nord, centro e sud, a cui in 20 giorni farò leggere le Indicazioni nazionali, per avere poi un documento”.
“Quel documento – ha aggiunto il Ministro – vi sarà dato, sapendo che è stato fatto da persone che non sono né del sindacato, né di alcuna corporazione professionale. Potremmo aver scelto i migliori o i peggiori della scuola, le uniche caratteristiche che hanno è che la metà di loro ha passato tutta la vita nella scuola, l’altra metà ci è appena entrata”.
D’altronde già nelle settimane passate il Ministro aveva chiarito di non avere nessuna intenzione di mettere in piedi la tradizionale maxi-commissione con esperti di diversa provenienza culturale (e politica).
Adesso, grazie anche alla sintesi dell’incontro fra Ministro e Associazioni divulgata dall’ ADI (Associzione Docenti Italiani), è stato svelato il “mistero” sulla composizione del gruppo di lavoro che, quanto meno, sarà caratterizzato dalla snellezza.
La casualità con cui la commissione sarà formata potrebbe far sì che sulle Indicazioni nazionali non venga espresso un parere pregiudizialmente negativo: è possibile infatti che almeno alcune scelte organizzative, culturali e didattiche vengano valutate positivamente dal gruppo di lavoro che, certamente, non avrà l’ultima parola sulle decisioni finali del Ministro ma potrà condizionare (e non poco) il percorso successivo.
Per intanto quello che ormai appare certo è che, visti i tempi, almeno per il 2006/2007, le Indicazioni (e quindi i Piani di studio personalizzati) resteranno in vigore, come peraltro aveva preannunciato un mese fa alla Camera il Viceministro Bastico che aveva esplicitamente parlato di prescrittività.