E’ diventato un tormentone nella scuola italiana, in questi ultimi anni, il corso concorso per dirigenti scolastici. Non passa giorno che sulla stampa specializzata non si faccia cenno o riportata qualche notizia.
Mai dall’amministrazione scolastica è stata messa in atto procedura che si sia prestata a generare una mole tanto incommensurabile di ricorsi, da parte di chi si è trovato escluso, ma pure da chi ha contestato il passaggio tra le varie fasi di un così pachidermico e mastodontico iter burocratico.
In ogni regione non si contano più gli scontenti che hanno adito i tribunali amministrativi e tante volte la magistratura ordinaria con grave pregiudizio degli esiti finali dei concorsi, ordinario e riservato, in atto.
L’intreccio delle varie norme e delle stesse iniziative attivate dall’amministrazione scolastica, centrale e periferica, sta bloccando l’emanazione del tante volte annunciato bando di un nuovo corso concorso riservato per come indicato dalla legge 43/2005 e al quale dovrebbero partecipare gli attuali presidi incaricati. La quale indizione, come è noto, è stata anche annunciata fin dal 5 settembre.
Per questo, i segretari della Fcl Cgil Scuola, della Cisl Scuola, della Uil Scuola e dello Snals Confsal, Panini, Scrima, Di Menna e Nigi, hanno inoltrato al ministro della P.I. Fioroni, al vice ministro Bastico, ai presidenti delle Commissioni Parlamentari e ai capigruppo della Camera dei deputati e del Senato, la richiesta unitaria per un incontro urgente finalizzato alla promozione di un apposito intervento legislativo a beneficio sia dei presidi incaricati interessati al concorso ex legge 43/2005, sia dei docenti non ammessi al corso di formazione ordinario in via di espletamento.
Come è noto, attesa la dichiarazione dell’amministrazione scolastica in ordine alla reiterazione dell’iter già adottato nei precedenti concorsi, oltre mille unità di presidi al momento incaricati, che paradossalmente continuano ad essere incaricati, resterebbero esclusi dalle possibilità di reclutamento.
Da qui la richiesta di un intervento legislativo per correggere l’iter del prossimo corso concorso da attuarsi con ogni tempestività dal Parlamento.
Lo stesso provvedimento legislativo auspicato, o altro ad hoc, dovrebbe sanare la situazione in cui si sono venuti a trovare quei docenti, partecipanti al concorso ordinario bandito nel novembre 2004, che hanno superato la preselezione, le prove scritte ed orali, ma per il meccanismo di limite del 10% non hanno potuto essere ammessi al corso di formazione.