D’ora in poi la Costituzione italiana sarà disponibile in versione digitale in sette lingue diverse, al fine di agevolarne la fruizione a chi non è italiano: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, arabo, cinese l’iniziativa, del Senato, è stata presentata il 9 gennaio dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, intervenuta in Aula a Palazzo Madama per la celebrazione dei 70 anni della Carta costituzionale.
Un modo per avvicinarla ai bambini stranieri
La responsabile del Miur si è soffermata sull’importanza dell’iniziativa “per poter dare accesso alle regole di convivenza e quindi a diritti e doveri di cittadinanza anche a chi non nasce italiano, ma può e deve immediatamente entrare in rapporto con i contenuti della Carta fondamentale della convivenza in Italia”.
Le traduzioni, prosegue Fedeli, “saranno fondamentali per diffondere la conoscenza a scuola per tutti quei bambini e bambine stranieri che formandosi nel nostro sistema crescono sentendosi italiani”.
Il libretto di istruzione delle fondamenta democratiche
Fedeli ha quindi detto che “la Costituzione è il libretto di istruzione delle fondamenta democratiche, la strada per il futuro”, confermando poi che “ogni studente e ogni studentessa nel giro di qualche settimana” riceverà una copia del testo costituzionale: all’interno del testo, sarà anche inserita una lettera agli studenti scritta dal Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Rivolgendosi direttamente ai giovani, la ministra gli ha esortati: “apritela, consumatela, come fate con i vostri smartphone”.
L’anno prossimo i docenti la leggeranno il primo giorno di scuola
Poi ha aggiunto: “Chiederò a tutti i docenti di dedicare il primo giorno di scuola del prossimo anno alla lettura della Costituzione. Vorrei che diventasse un’abitudine che si ripete nel tempo”. La “Costituzione dovrebbe essere il primo contatto di ogni bambino e di ogni bambina che arriva a scuola. Perché questo significa entrare davvero in relazione con le istituzioni del Paese, confrontarsi con valori, regole, comportamenti da condividere, essere formalmente parte della comunità pubblica”.
“Per il futuro – ha concluso Fedeli – il contatto diretto con la Costituzione, poterne avere tra le mani una copia, leggerla e studiarla per l’esercizio diretto dei diritti e dei doveri dovrebbe essere normale”.