Nel nuovo atto di indirizzo per il rinnovo del contratto scuola di cui già abbiamo dato qualche anticipazione ci sarebbe una novità molto importante che potrebbe risultare addirittura risolutiva per la firma del contratto.
Bonus premiale in contrattazione? Forse sì
Stando alle indiscrezioni che abbiamo raccolto sembra infatti che il bonus premiale potrebbe entrare nelle materie oggetto di contrattazione a livello di istituto.
I particolari dell’operazione non sono ancora del tutto chiari e non si comprende bene come la contrattazione potrà “convivere” con i criteri deliberati dal comitato di valutazione, così come previsto dalla legge 107.
Proprio per questo molti pensano che, alla resa dei conti, potrebbe essere più semplice far rientrare il bonus nelle materie sottoposte a confronto fra le parti (dirigente scolastico e RSU e sindacati provinciali).
Sembra invece definitivamente tramontata ogni ipotesi di “trasferimento” delle risorse della legge 107 (bonus e carta del docente) sullo stipendio tabellare: per una operazione del genere sarebbe necessario un atto legislativo, impossibile da adottare nel contesto politico attuale.
Il problema delle risorse economiche
Per gli aumenti stipendiali, quindi, le risorse restano quelle che già si conoscono e che, come abbiamo già ampiamente documentato, non consentiranno agli stipendi più bassi di crescere oltre i 50-60 euro lordi.
Esclusa la possibilità di usare bonus premiale e fondo della carta del docente per la “perequazione” degli stipendi più bassi, resta dunque solamente la soluzione di spostare al 1° marzo (se non addirittura al 1° aprile) la decorrenza delle nuove tabelle. Il tema del bonus non è di poco conto perché la piena contrattazione a livello di istituzione scolastica del “premio per il merito” potrebbe essere considerata dai sindacati una vittoria importante contro la legge 107 e potrebbe facilitare la firma dell’intero contratto.
Pochi soldi, ma più contrattazione: ai sindacati potrebbe anche piacere
In altre parole i sindacati potrebbero non fare muro contro i modesti aumenti se nel contratto venissero inserite alcune disposizioni “favorevoli” sotto il profilo normativo. D’altra parte sulla partita economica non c’è molto da fare perché le risorse sono rigidamente sotto il controllo del MEF che non può fare deroghe ai vincoli di bilancio. Ed ecco che appare più che comprensibile che i sindacati cerchino di trarre ogni vantaggio possibile da una situazione che, sul piano economico, non lascia davvero molti spazi.
Ovviamente per spostare sulla contrattazione di istituto il bonus per il merito bisognerà trovare una soluzione corretta che non incontri ostacoli da parte della Funzione Pubblica. Fra pochi giorni, forse addirittura fra poche ore, ne sapremo certamente di più.