Le condizioni sociali della nostra nazione ci portano spesso a pensare che le giovani generazioni stiano molto meglio delle precedenti. Per molti versi in effetti è così, a illuderci che lo sia in toto pensano gli innumerevoli oggetti superflui che quasi tutti possono permettersi e una vita ricca di attività ricreative di ogni fatta. Eppure non sempre è così, non sempre i bambini stanno bene e sono felici, ma occorre uno sguardo dall’alto per rendersene conto.
È di qualche giorno fa la notizia, giunta per voce della Senatrice Maria Burani Procaccini, secondo cui in Italia sarebbero 180 mila i bambini, compresi nella fascia di età da 7 a 15 anni, che lavorano. La senatrice e responsabile nazionale famiglie e minori ha evidenziato la situazione italiana ricordando che almeno il 40% di questi casi riguardano un lavoro nero conclamato, nei settori del terziario, del commercio al dettaglio, e dell’artigianato specializzato.
Dall’altra parte, bambini ipercoccolati, figli del benessere che, però, non stanno certo meglio. Molti di loro, infatti, accusano stress, tensioni emotive, e una vita piena di mille impegni, che porta tre di loro su dieci a soffrire di mal di testa. Secondo Davide Moscato, direttore del centro cefalee infantili all’ospedale San Carlo di Nancy di Roma, questo è un dato da non sottovalutare, si tratta infatti di una vera e propria emergenza. Tra le cause ipotizzate l’assenza dei genitori e le numerose attività extra-scolastiche, e spesso anche la mancanza di attenzione di papà e mamma.