Ancora un caso di un docente di uno dei più prestigiosi licei romani che commette violenze sessuali verso una sua studentessa. È di qualche giorno fa la notizia del prof di Storia e Filosofia del Tasso, accusato di molestare alcune sue studentesse: dopo essere stato sospeso dal servizio in maniera cautelare fino alla fine dell’anno, il 12 gennaio 2018 gli è stato notificato l’atto di chiusura delle indagini, che prelude la richiesta di rinvio a giudizio. Il caso ha fatto scalpore, perché a detta di una delle studentesse, quel prof gli avrebbe inviato 2.500 ricevuti tra maggio e luglio, in pratica 200 al giorno, riportanti frasi che farebbero chiaro riferimento alla sfera sessuale e quindi al di fuori del tradizionale rapporto insegnante-discente.
Gli abusi durati due mesi
Un caso non molto diverso è quello di cui si sarebbe reso protagonista un docente di 53 anni in servizio presso quell’Istituto Massimo, nel cuore dell’Eur, dove nel corso degli ultimi decenni si sono diplomati noti economisti, politici, personaggi dello spettacolo e professionisti romani: da Giancarlo Abete a Luca Cordero di Montezemolo, da Mario Draghi a Francesco Rutelli.
La “vittima” sarebbe una studentessa di 15 anni, costretta a vivere un incubo di due mesi, dopo che aveva conosciuto quel prof per fare ripetizioni. Gli abusi si sono fermati il 16 gennaio, quando gli agenti del commissariato Viminale hanno arrestato l’insegnante, al termine di un’indagine partita dalla denuncia dei genitori della ragazza che sono riusciti a leggere alcuni messaggi dell’uomo diretti alla minorenne.
I genitori hanno scoperto tutto dal telefonino della figlia
“Proprio gli atteggiamenti insoliti della ragazza – scrive l’Ansa – hanno insospettito la mamma e il papà che sono riusciti ad intercettare alcuni messaggi inequivocabili da parte del suo insegnante. La ragazza ha poi confermato le violenze subite facendo scattare la denuncia del papà che ha consentito l’avvio delle indagini dei poliziotti, coordinati dalla procura della Repubblica di Roma. Su delega del sostituto procuratore, Stefano Pizza, la giovane è stata poi ascoltata in audizione protetta a piazzale Clodio. Un colloquio durante il quale ha confermato le violenze”.
Ulteriori indagini, attraverso anche l’analisi dei tabulati dei telefonini, hanno consentito agli investigatori di verificare l’attendibilità delle parole della 15enne ed arrestare il docente con l’accusa di atti sessuali con minorenne.
L’istituto Massimo si costituirà parte civile
Intanto, l’Istituto Massimo, in una nota, prende le distanze dall’arresto del docente: “L’Istituto sta apprendendo solo ora fatti che ignorava e rispetto ai quali, ove fossero accertati, è parte offesa e quindi, in un eventuale processo penale, si costituirà parte civile. Si affida perciò alla Magistratura, nella quale nutre assoluta e piena fiducia. Dal punto di vista disciplinare, azionerà nei confronti del docente il procedimento disciplinare imposto dalla legge per accertare i fatti anche sotto questo profilo, che è quello che rientra nella sua diretta responsabilità”.