Dopo l’Unione sindacale di base, arriva anche dalla Cub scuola la proposta di organizzare uno sciopero che unifichi le sigle sindacali alternative per una protesta di massa, per difendere i diritti dei diplomati magistrale.
Gravissimo aspettare la nuova legislatura
Il sindacato guidato da Cosimo Scarinzi, dopo l’incontro del 17 gennaio al Ministero dell’Istruzione, si è detto deluso dell’esito della riunione di Viale Trastevere: “abbiamo avuto modo di constatare che il governo, accampando la ridicola motivazione che si dovrebbe attendere il parere dell’Avvocatura dello Stato, per prendere provvedimenti nel merito della gravissima situazione delle colleghe e dei colleghi diplomati magistrali, intende lasciare in eredità al prossimo governo il contenzioso”.
Per la Cub si tratta di un “un comportamento gravissimo e irresponsabile, dopo aver lasciato marcire la situazione per anni, dopo aver delegato alla magistratura decisioni che, per la loro stessa natura, sono in capo al governo ed al parlamento della repubblica, il governo, e di conseguenza il MIUR, si sottraggono ancora una volta alle loro responsabilità e, in questa maniera, negano i diritti dei diplomati magistrali”.
Caro Anief, lo sciopero degli scrutini non è sufficiente
Scarinzi, sul comunicato relativo all’incontro, propone di organizzare una protesta unica e unitaria, per rendere, a suo modo di vedere, più efficace lo sciopero per i diplomati magistrale: “è assolutamente evidente che lo sciopero degli scrutini già indetto da Anief ed al quale la Cub Scuola per tenere unito il fronte ha aderito, non è sufficiente”.
La proposta di Cub Scuola ad Anief, che ha indetto lo sciopero in 2 giorni, è quello di scendere in piazza, ad esempio, il 7 e l’8 febbraio, “in modo da dare allo sciopero caratteri di massa e di dar vita, nelle forme che potremo concordare a mobilitazioni di piazza ampie e combattive”.
Ricordiamo che lo sciopero indetto da Anief comprende il periodo dal 29 gennaio al 12 febbraio, ovvero il periodo esatto degli scrutini intermedi.
La parola passa all’Anief: accetterà di unirsi in una manifestazione di protesta unitaria, come proposta da Cub Scuola e Usb, oppure proseguirà dritto per la sua strada?