Dopo tre ore di dibattito conclusivo, nel pomeriggio del 19 dicembre la Camera ha approvato in via definitiva la nuova legge sugli esami di Stato.
A partire dal prossimo mese di giugno, quindi, cambieranno le regole per il più importante fra gli esami che gli studenti devono superare prima di entrare all’Università.
Rispetto al testo approvato al Senato alcune settimane addietro la Camera non ha introdotto modifiche.
La novità principale riguarda la composizione delle commissioni d’esame: si tornerà infatti a commissioni formate per metà di docenti esterni e per metà di professori interni.
Viene quindi cancellata la disposizione introdotta dal Ministro Moratti (commissioni formate esclusivamente da docenti interni) che aveva riscosso il favore della maggior parte degli studenti ma che indubbiamente aveva anche contribuito ad abbassare ulteriormente il valore e il significato dell’esame.
Torna lo scrutinio di accesso agli esami e, per poter sostenere la maturità, bisognerà aver superato tutti i debiti formativi accumulati nel corso degli anni precedenti (ma lo “sbarramento” entrerà in vigore gradualmente e comunque per quest’anno varranno ancora le vecchie regole).
La legge prevede anche una duplice delega al Governo: una per definire modalità concrete di raccordo fra scuola secondaria e università e una seconda che consentirà l’assegnazione di borse di studio per gli studenti più meritevoli.
Il provvedimento è stato approvato con larga maggioranza (275 i deputati che hanno votato a favore, 220 contro) anche se su un punto specifico, la sinistra radicale ha dichiarato espressamente la propria contrarietà: Titti De Simone, di Rifondazione Comunista, ha sottolineato infatti la contrarietà del proprio partito alla norma che consentirà ai privatisti di sostenere l’esame anche presso scuole paritarie.
Grande soddisfazione per l’approvazione definitiva del disegno di legge sul nuovo esame di Stato ha espresso il vice-ministro Mariangela Bastico: “Con questa legge sì è data così una risposta certa e rapida alle preoccupazioni e alle aspettative degli studenti, dei docenti e delle famiglie. Abbiamo, così, voluto ridare credibilità e autorevolezza all’esame di Stato per valorizzare il percorso di studi svolto con impegno e per salvaguardare il valore legale e sostanziale del titolo di studio conseguito”.