I genitori non sarebbero dei bravi educatori dei proprio figli: anzi, in un’ipotetica classifica di bravi istruttori che occupano molto del loro tempo giornaliero alla sana crescita dei figli si aggiudicherebbero addirittura la “maglia nera” assieme ai francesi. Il giudizio negativo giunge dallo studio Think tank europeo ‘Lisbon Council’, dal quale emerge che le famiglie più brave ad educare i figli sono quelle svedesi, finlandesi e danesi. Quelle italiane, invece, si posizionerebbero all’ultimo posto di questa speciale graduatoria. Capovolgendo il luogo comune che vuole le famiglie scandinave fredde proprio come il clima di quelle zone, lo studio è andato ad esamine la gestione delle risorse umane nei Paesi Ue partendo proprio dalla famiglia: il centro studi europeo calcola che un genitore svedese spende in media 797 ore all’anno in quella che viene definita istruzione informale dei propri figli, cioè quel mix di nozioni, conoscenze pratiche, basi socioculturali che consente al bambino di inserirsi nella società e che spesso risulta più importante dell’istruzione formale fornita da scuole e università.
Il numero di ore calcolato per gli svedesi è il più alto d’Europa, seguito da quello dei genitori finlandesi (754 ore) e danesi (746). Le coppie italiane dedicano invece solo 602 ore per offrire ai propri figli questo genere di istruzione, lo stesso dei francesi, cioè meno di tutti gli altri. L’autore dello studio, il tedesco Peer Ederer, esperto in gestione di risorse umane ed ex consulente del gruppo McKinsey, ha fatto sapere che però in Italia ci sono delle incompatibilità (non meglio precisate) nei metodi di raccolta dei dati che potrebbero in parte spiegare l’ultimo posto nella graduatoria. Fa riflettere non poco, infatti, che la famiglia italiana sia relegata così in basso quando, da sempre, è conosciuta in tutto il mondo per l’attaccamento (spesso soffocante e quasi morboso) ai propri figli.
Genitori a parte, lo studio fa riflettere non poco se si affianca a quello dell’eccellenza del sistema di istruzione che vede, anche in questo caso, ai primi posti le nazioni del Nord Europa: in questi paesi la percentuale di diplomati sono infatti altissime. Basti pensare che in Svezia il 90% dei cittadini tra i 25 e i 34 anni ha conseguito la maturità ed anche l’80% tra i 45 e i 54 anni.