“Uno degli interventi del nostro gruppo – spiegano Olga Capirci e Maria Cristina Caselli del Cnr – esaminerà la relazione tra genitori e figli sordi e mostrerà come le madri udenti compiano importanti adattamenti comunicativi per interagire con i loro figli imparando col tempo a utilizzare con frequenza crescente attività visive e gestuali”. Sulla comparazione tra le lingue dei segni italiana, francese e americana verterà invece l’intervento di Elena Pizzuto. “Il nostro studio – commenta la ricercatrice – esaminerà tratti tipologici specifici della modalità segnata, le ‘Strutture di Grande Iconicità’ (Sgi). Queste ultime consentono una strutturazione multilineare nel discorso segnato impossibile nelle lingue vocali e risultano simili nelle tre lingue esaminate”.
Lingua dei segni: tutte le novità presentate a Verona
Dopo 9 anni si torna a parlare di Lingua dei Segni Italiana (Lis) dei sordi all’interno di un convegno nazionale: l’iniziativa si intitola ‘Dall’invisibile al visibile’ e si svolgerà presso la Fiera di Verona. Organizzata dall’Ente nazionale sordi (Ens) in collaborazione con varie associazioni e strutture scientifiche, tra cui l’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Consiglio nazionale delle ricerche, la manifestazione richiamerà nella città scaligera un folto numero di relatori, che tenteranno di fornire un quadro esaustivo delle ricerche in atto sulla materia. Le novità presentate risultano molto utili anche in chiave didattica: negli ultimi anni è infatti decisamente aumentato il numero di docenti propensi a comunicare con gli studenti sordi attraverso la lingua dei segni piuttosto che con il tradizionale sistema oralista.
“Nella tre giorni veronese – spiega Virginia Volterra dell’Istc-Cnr, animatrice delle prime ricerche in questo campo – le tematiche affrontate sono numerose: si discuterà su come raccogliere e archiviare le testimonianze storiche; si farà il punto sulla ricerca linguistica e psicolinguistica; si valuteranno i tempi e i modi di acquisizione; si parlerà della didattica, del rapporto con le nuove tecnologie e con il mondo artistico (cinema, poesia, teatro, narrativa); si esaminerà, infine, il ruolo della Lis in contesti riabilitativi e terapeutici e le più recenti scoperte sulla sua utilità in campo neuropsicologico”.
“Di un settore decisamente ancora poco esplorato – prosegue Volterra – parlerà Barbara Pennacchi, una collega sorda che presenta una serie di osservazioni e riflessioni sulla mancanza di una scrittura della Lis che aiuti a preservarne il patrimonio culturale e a documentarne i cambiamenti e che propone l’uso del sistema di ‘Sign Writing’ (SW) sperimentato nel ‘Laboratorio SW’ di Roma, illustrandone le principali regole visivo-mnemoniche”. Elena Tomasuolo e Laura Fellini, anche loro del Cnr, illustreranno uno studio sulle abilità lessicali dei bambini sordi valutate direttamente in Lis, anziché, come avviene di solito, con strumenti pensati per bambini udenti; mentre quella di Maria Cristina Caselli e Pasquale Rinaldi proporrà i risultati di uno studio longitudinale sullo sviluppo comunicativo e linguistico di un bambino sordo, in età prescolare, figlio di genitori udenti, inserito precocemente in un progetto educativo bilingue (italiano e Lis).