Con il prossimo contratto di mobilità che dovrebbe essere firmato domani, 7 marzo, sul tema trasferimenti arriva un’altra, ennesima sentenza, che riconosce il servizio di scuola paritaria a una docente.
La vicenda
Ad emettere la sentenza, stavolta, è il Tribunale di Prato, che riconosce il diritto di una docente ad essere trasferita presso l’ambito 0021 di Napoli.
Il punto saliente della sentenza, riguarda proprio il fatto che all’insegnante dovranno essere riconosciuti ben 14 anni di servizio prestato preso la scuola paritaria. Tale servizio, ai fini del punteggio, vale alla ricorrente 84 punti, utili per scalare la graduatoria ed essere trasferita nell’ambito di Napoli e assistere il proprio congiunto.
La sentenza
Infatti, come riporta la sentenza resa nota dallo studio legale La Cava che ha seguito la vicenda, il collegio, ribaltando la decisione del giudice di primo grado, statuisce che ”in conclusione, non possono residuare dubbi circa l’illegittimità, con riguardo alle molteplici disposizioni normative sopra richiamate in materia di parità scolastica, della contestata disposizione del CCNI per la mobilità del personale docente che esclude qualsiasi attribuzione di punteggio, in sede di mobilità, per il servizio d’insegnamento svolto negli istituti paritari”.
Perché si continua su questa strada?
Dato il numero sempre in aumento di sentenze che intervengono sul punteggio derivato dagli anni di servizio nella scuola paritaria, la domanda sorge spontanea: perché ci si intestardisce a proseguire su questa strada? Perché in sede di trattativa non si tiene realmente conto che i tribunali in tutta Italia in molti casi stanno dando ragione agli insegnanti e riconoscendo il servizio nelle paritarie? Il nuovo contratto di mobilità, quasi una proroga di quello dello scorso anno, continua infatti a sorvolare questo aspetto, per cui è prevedibile che anche il prossimo anno, ci sarà un’altra stagione di ricorsi in cui verranno riconosciuti tali servizi.