Anche il Tar di Catania ha accolto la richiesta di una studentessa che aveva richiesto l’iscrizione a Medicina e Odontoiatria (ad anni successivi al primo) senza test d’ingresso.
La vicenda – come raccontano gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell – inizia con il ricorso di una studentessa, laureata in Scienze biologiche presso l’università di Perugia, che ha aderito alla campagna legale promossa dallo studio per richiedere il passaggio a Medicina. In un primo tempo, attraverso lo staff legale, la ricorrente aveva presentato domanda d’iscrizione all’ateneo di Messina. Dopo il rigetto dell’istanza, i legali hanno impugnato il provvedimento dinnanzi al Tar Catania.
I giudici del tribunale amministrativo della città etnea, così come segnalano diversi quotidiani locali, accogliendo con sentenza breve le tesi della ricorrente, hanno ritenuto non necessario il superamento dei test d’ingresso per gli studenti che hanno un pregresso percorso universitario nello stesso settore sanitario.
Già in provvedimenti precedenti, il Tar aveva affermato che “non è obbligatorio sostenere la prova di ammissione la quale è, invece, prevista per coloro che intendono immatricolarsi al primo anno, dato che tale prova è necessaria al fine di verificare l’attitudine degli aspiranti al relativo ciclo di studi”.
La sentenza del Tar di Catania, dunque, si conforma ai precedenti giurisprudenziali: in provvedimenti precedenti il Tar aveva già affermato non fosse obbligatorio sostenere la prova di ammissione.
La campagna legale promossa dallo studio legale Leone-Fell& Associati è iniziata già da tempo e ha acquisito ancora più solidità quando, lo scorso ottobre, a ridosso delle immatricolazioni, i legali avevano fatto una scoperta straordinaria: in tutte le università italiane erano rimasti vacanti, perché non assegnati, ben 7mila posti che erano dunque disponibili per anni successivi al primo.