“Cari dirigenti scolastici, la situazione scolastica in Campania è grave, le carenze di organici e di risorse rendono sempre più rischioso il funzionamento quotidiano delle scuole, per questo siamo costretti a denunciarvi all’autorità giudiziaria; ma, sia ben chiaro, noi siamo dalla vostra parte e quindi siamo convinti che comprenderete i motivi della nostra iniziativa”: è questo il succo di una lettera – un po’ paradossale per la verità – che i dirigenti scolastici delle province campane si sono visti recapitare nei giorni scorsi dalle segreterie regionali di Cgil-Flc, Cisl e Uil Scuola, Snals e Gilda.
E, per dimostrare che non si trattava solo di una provocazione, le segreterie regionali dei sindacati scuola hanno subito reso noto il testo dell’esposto indirizzato agli Ispettorati del Lavoro, ai Direttori Generali di tutte le ASL competenti per territorio, ai Comandanti dei Vigili del Fuoco e a tutte le Procure della regione.
Nell’esposto i sindacati motivano la loro decisione con la preoccupazione legata soprattutto “al problema della sicurezza degli alunni e dei dipendenti nei suoi quattro aspetti essenziali: l’agibilità igienico-sanitaria di classi così affollate di alunni, le pur minime condizioni di sicurezza in caso di evacuazione forzata e improvvisa, la complessiva prevenzione incendi, la vigilanza”.
L’iniziativa sindacale ha già provocato non poco scompiglio fra i dirigenti scolastici della regione.
L’Andis, in un ordine del giorno approvato dal direttivo regionale, denuncia il “pesante imbarbarimento nella vita e nelle relazioni all’interno della Scuola” pesante imbarbarimento nella vita e nelle relazioni all’interno della Scuola” causato dall’iniziativa sindacale ma, al tempo stesso, suggerisce ai dirigenti scolastici di “predisporre, in autotutela, in sede di adeguamento dell’organico di diritto alla situazione di fatto, tutti gli adempimenti necessari ad evitare situazioni in danno”.predisporre, in autotutela, in sede di adeguamento dell’organico di diritto alla situazione di fatto, tutti gli adempimenti necessari ad evitare situazioni in danno”.
Durissima la presa di posizione dell’ANP campana e di quella nazionale: “E’ evidente – si legge nel comunicato – l’impossibilità di FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda di stare dalla parte dei dirigenti se non a parole. Nei fatti sono sempre schierati contro. Questa volta addirittura con una denuncia diretta dei singoli dirigenti che ha risvolti penali”.
“Da un lato – prosegue l’ANP- le OO.SS. a livello nazionale negano sistematicamente ai dirigenti qualsiasi strumento di gestione, poi li chiamano in causa per responsabilità derivanti dal mancato uso degli stessi strumenti gestionali di cui con il loro concorso i dirigenti sono stati privati”.
In realtà, stando alle informazioni in nostro possesso, non è detto che la decisione dei sindacati campani sia del tutto condivisa a livello nazionale.
All’interno di Cgil-Flc, per esempio, non mancano critiche e perplessità, anche perché c’è il timore che l’iniziativa regionale possa provocare rimostranze della “base” o addirittura la restituzione di tessere e deleghe.