Come abbiamo visto in precedenza, lo scorso 3 maggio si è svolto il primo incontro in merito alle assegnazioni provvisorie 2018/2019, che se da un lato potrebbe anche essere una proroga di quello dello scorso anno, dall’altro potrebbe anche subire modifiche, come specificato dai sindacati.
Il nostro articolo sulla presa di posizione del MiSoS su una eventuale assegnazione dei posti in deroga sul sostegno ai docenti di ruolo senza specializzazione ha sollevato un polverone, che ha visto anche scontri sui social fra favorevoli e contrari.
Docenti del sud devono tornare sui posti di sostegno
Sulla questione è intervenuto anche il sindacato Cobas di Palermo, che spinge invece in una modifica di questa parte del contratto assegnazioni per favorire il rientro a casa dei docenti meridionali.
“Visto che ancora una volta il MIUR ha perso l’occasione per provare a porre rimedio a qualcuno dei danni provocati dalla legge 107/2015, scrive il sindacato, ad esempio trasformando i posti vacanti e disponibili e i posti in deroga da “organico di fatto” in “organico di diritto”, per le migliaia di colleghe e colleghi allontanati dalla propria città dal “confuso” algoritmo ministeriale, svanita la possibilità di un trasferimento definitivo, non rimane che sperare nelle Assegnazioni provvisorie per ritornare almeno temporaneamente dalle proprie famiglie”.
“A questo scopo occorrerebbe anche consentire, continua il sindacato Cobas, come accaduto fino a due anni fa, e come reso possibile dal nuovo CCNL Scuola 2016/2018, la possibilità di chiedere l’assegnazione provvisoria sui posti di sostegno anche per i docenti privi del titolo di specializzazione”.
I Cobas palermitani tengono a precisare che “come previsto dalla l. 104/1992, prima di procedere a tale operazione devono essere accantonati tutti i posti da riservare ai docenti precari specializzati presenti nelle GaE e nelle Gd’I (compresi gli attuali specializzandi), garantendone la continuità didattica” e soprattutto che si tratterebbe di una soluzione tampone.
Le richieste del sindacato rimangono:
– Trasformazione di tutti i posti vacanti e disponibili e in deroga in “organico di diritto”.
– Diminuzione del numero di alunni per classe e diffusione del tempo pieno al Sud.
– Ripristino delle compresenze, delle materie e del tempo scuola tagliati dalla “riforma” Gelmini e non reintrodotti dalla legge n. 107/2015.
Ma l’accantonamento non si può!
Come ricordato in precedenza, l’accantonamento dei posti sul sostegno da riservare ai docenti precari specializzati presenti nelle GaE e nelle GI (compresi gli attuali specializzandi), come richiamato dai Cobas non è possibile semplicemente per un problema di tempistiche: trattandosi di posti in deroga in organico di fatto (30 giugno), le operazioni di assegnazione provvisoria avverranno prima delle nomine delle supplenze, cioè i posti in deroga che dovrebbero andare ai docenti specializzati presenti nelle graduatorie di istituto, sarebbero comunque occupati prima dai docenti di ruolo non specializzati, proprio per una tempistica differente e penalizzante per gli specializzati sul sostegno.
Quindi permane un evidente problema che al momento della stipula del contratto di assegnazione provvisoria deve essere tenuto necessariamente in conto, per non penalizzare i docenti specializzati sul sostegno e soprattutto gli alunni disabili, che potrebbero ritrovarsi docenti senza esperienza di sostegno.