In un momento, abbastanza confuso, di frenetiche consultazioni con il possibile (ma ormai certo) alleato della Lega, Matteo Salvini, a luigi Di Maio, leader del M5S, attraverso i social, si rivolgono tanti docenti affinché non dimentichi ciò che il suo movimento ha promesso sulla scuola nel corso dei 5 anni di opposizione ai governi guidati dal Pd.
Non disattendere le tante speranze
Al di là dunque del possibile ministro, che gli alleati proporranno al Miur, degli accordi di Potere e degli immancabili compromessi, per molti prof il Governo che sta per nascere porta con sé tante speranze e in primo luogo il ricordo di ciò che in vari modi e in vari episodi è stato promesso dal Movimento dei 5 Stelle.
Ecco i punti che Di Maio “non deve dimenticare sulla Scuola pubblica statale”, secondo quanto appunto si legge sui social (FB in prima istanza):
– Cancellazione (reiscrizione della Legge 107)
– Cancellazione chiamata diretta
– Cancellazione obbligatorietà dell’Alternanza Scuola Lavoro
– Cancellazione dell’Invalsi
– aumento dei fondi destinati al diritto allo studio.
– Ripristino delle ore di lezione delle materie di indirizzo cancellate dalla legge Gelmini e dal ministro Fedeli negli istituti tecnici e professionali.
– Cancellazione del vincolo dei tre anni per i precari
– Cancellazione vincolo al DM 29/93 per poter finalmente aumentare gli stipendi oltre l’inflazione programmata
– Riapertura delle graduatorie ad esaurimento per ridurre il precariato.
– Copertura e assunzione di tutti i posti “liberi” di diritto sia degli insegnanti e del personale non docente.
– Cancellazione dei contributi alle scuole paritarie confessionali e private.
Riuscirà il Movimento 5 Stelle a districarsi da una tale affollata foresta di impegni?