Sarebbero di oltre 160 milioni i tagli a scuole e formazione.
“Trentasei milioni in meno per il 2018, altri 36 nel 2019, poco più di 35 nel 2020. E ancora: 18 milioni in meno per il 2018,19 in meno per il 2019 e 17,2 milioni in meno per il 2020: l’eredità della spending review lasciata dal ministero dell’Istruzione passa per i tagli al fondo di funzionamento delle scuole e per quello di miglioramento dell’offerta formativa”.
La notizia presente già sul nostro sito
La notizia, con i numeri più sopra riportati, è ripresa anche dal Fatto Quotidiano (dopo quanto riportato dal nostro portale) che cita i contenuti dei decreti interministeriali che perfezionano gli accordi di monitoraggio per la revisione della spesa nei ministeri, sulla scia di quanto deciso nella legge di stabilità.
Riduzione della spesa
“RISPETTO alle annualità. 2015-2016 e 2017, il cui andamento di spesa (impegnato) è stato crescente anche per effetto dei finanziamenti derivanti dalla legge 107/2015 si dovrà procedere a una riduzione significativa di interventi specifici a favore delle istituzioni scolastiche”.
Da qui dunque l’elenco ripreso anche dal quotidiano diretto da Marco Travaglio: “35.895.240 euro in meno per il 2018 (8,9 milioni per ogni grado, dalla prescolastica alla secondaria di secondo grado); 36 milioni tondi in meno per il 2019 (9 milioni per ogni grado); 35.350.000 in meno nel 2020 (ancora la media di 8,9 milioni per ogni grado)”.
Tra i tagli finirebbero anche altri 18 milioni del `merito’.
“Si prevede – si legge nel decreto – di ridurre il fondo per l’anno 2018 di 18.770.000 euro, per l’anno 2019 di euro 18.322.000, per l’anno 2020 di euro 17.200.000. L’individuazione degli istituti contrattuali che saranno effettivi date le riduzione avverrà in sede di contrattazione collettiva nazionale di lavoro”.
Altre limature
Ma ci sarebbero pure limature anche su altri fronti: 860mila euro circa in meno entro il 2020 per i progetti educativi su materie specifiche (si dovrà scegliere tra i progetti contro la dispersione scolastica, per la sicurezza stradale e per l’erogazione di strumenti e servizi didattici agli studenti ricoverati), oltre 5 milioni nel triennio per la formazione del personale docente e dirigente grazie a nuovi programmi che prevedono l’uso delle piattaforme informatiche.
Il totale fa oltre 160 milioni di euro. Invariato, invece, il bonus docenti da 500 euro introdotto con la Buona Scuola destinato alla formazione e all’acquisto di materiale per tutti gli insegnanti di ruolo. Il personale di ruolo che ne beneficia è di circa 752mila unità. Alla carta docenti, ogni anno, si destinano quindi 376 milioni di euro.