Prende il via il conto alla rovescia verso l’esame di stato e con esso il rito scaramantico dei 100 giorni, diverso per ogni città e ogni scuola.
Tra sacro e profano, tra feste da ballo e cene coi professori la fantasia per superare bene gli esami si scatena.
Per gli studenti toscani l’appuntamento tradizionale è a Pisa, per toccare la lucertolina di bronzo a due code, scolpita sulla porta centrale della cattedrale in Piazza dei Miracoli, ma ora il luogo è transennato, e si opta per 100 giri propiziatori attorno alla Torre pendente.
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A Roma i maturandi realizzano scatole colorate e girano per le strade della città per raccogliere fondi per la gita (nel migliore dei casi) o la cena dei 100 giorni.
A Viareggio gli studenti si ritrovano tutti in spiaggia per il ”rito dell’onda”: si scrive il voto desiderato sulla sabbia e se un’onda lo porta via, il voto arriverà.
A Teramo invece tutti al Santuario di San Gabriele per la benedizione delle penne con cui si sosterrà l’esame, tradizione seguita anche in Umbria, presso il santuario di S.Rita da Cascia. Gli studenti portano in dono una rosa, simbolo caro alla santa.
Gli altri santi “a cui votarsi” non solo in occasione dei 100 giorni sono: San Espedito da Militene, protettore di coloro che sostengono un esame; San Pio, protettore degli adolescenti; San Girolamo protettore di studenti, eruditi, bibliofili e traduttori; San Luigi Gonzaga, protettore della gioventù; San Giuseppe da Copertino, patrono degli studenti. Ma gli sono soliti pregare e accendere ceri a questi santi sia per celebrare la ricorrenza dei 100 giorni, sia durante i giorni degli esami di maturità.
A Livorno, gli studenti si recano al Santuario di Montenero dove devono salire i gradini in ginocchio, e accendere una candela, e ancora, in Sardegna, gli studenti festeggiano i 100 giorni ballando il ballu tundu.