Fra le iniziative più seguite dai maturandi ci sono i pellegrinaggi nei vari santuari, con relativa benedizione delle penne che poi ciascuno dovrà portare rigorosamente appresso e con essa scrivere i compiti, benchè al santuario di Santa Rita da Cascia pare si possa prendere la penna benedetta.
In Sardegna invece funzionerebbe il ballo dell’inno sardo con l’aggiunta di un rito celtico.
Presso un altro santuario gli studenti dell’ultimo anno per riuscire al meglio devono “salire i gradini in ginocchio, saltellare per la “piazzetta” del santuario su una gamba tante volte quante il voto desiderato, tirare (girati di schiena) la monetina al di sopra dell’arco con la speranza che l’attraversi, accendere il cero dopo aver scritto il voto desiderato e metterlo nella cappella della Madonna e fare la preghierina nel Santuario“.
Non mancherebbe neppure la preghiera del maturando insieme all’intreccio di voti verso i santi patroni protettori degli studenti: San Espedito da Militene, San Girolamo, San Luigi Gonzaga e San Giuseppe da Copertino, mentre San Pio da Pietralcina e San Luigi Gonzaga sono protettori dei giovani.
Ma per celebrare i 100 giorni ci sono anche una serie di riti portafortuna, continua a dire il sito degli studenti.
Ai toscani 12 marzo a Pisa è consigliato toccare la lucertolina (che però sarebbe transennata per le troppe toccate) in Piazza dei Miracoli oppure compiere 100 giri intorno alla torre pendente. Da non perdere sarebbe la festa “100 giorni all’esame di maturità” a Viareggio Beach, dove è opportuno fare un rituale sulla spiaggia: scrivere sulla sabbia il voto che si spera prendere che però deve essere cancellato dalle onde. Se l’onda non lo cancella completamente, dice la leggenda, il maturando prenderà 10 punti di meno!
Non mancherebbero neanche le feste in discoteca o le classiche cene con i professori, mentre altri preferiscono organizzare un weekend al mare o in montagna prima del lungo periodo di studio.
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