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“A 14 anni si può sbagliare” Cara signora, adesso le spiego

“A 14 anni si può sbagliare. Vorrei vedere se chiunque, 14 anni, non ha mai sbagliato… Ma allora mi chiedo: perché dobbiamo condizionare questi ragazzi, continuando a puntare il dito contro di loro? Qualcuno me lo spieghi.”
Queste le parole dell’intervista a una mamma di uno dei ragazzi coinvolti nella sparatoria a Rovigo. Cara signora, visto che l’ha chiesto, è il caso che qualcuno glielo spieghi.

Perchè a 14 anni si può sbagliare su certe cose, ma il senso civico dovrebbe essere già sviluppato, e cose come portare un’arma a scuola, voler deridere e umiliare qualcuno che ci sta offrendo un servizio (ebbene sì, gli insegnanti offrono un gran servizio anche se forse alcuni non lo capiscono), e pensare di diventar famosi e arricchirsi grazie a questa umiliazione (perchè il mettere tutto su un social ha solo questo scopo) ecco queste cose lei dovrebbe comprendere che a 14 anni dovrebbero già essere state acquisite, non è più qualcosa su cui si può “sbagliare”, c’è un’intenzionalità ovvia. Ed è chiaro che sono cose a cui lei e suo marito non avete dato importanza nell’educarlo, visto che ancora adesso le ritenete “scusabili”.

A 14 anni io non avrei mai complottato contro un’insegnante, o contro qualsiasi altra persona, nè lo farebbero i miei figli adesso. Quindi ecco perchè l’insegnante colpita continua a protestare, e lei non può uscirsene con “cosa vuole ancora questa”, perchè continua a trasmettere a suo figlio l’idea che ciò che ha fatto è poco grave, ed è proprio questo atteggiamento che porta i ragazzi a fare sfide sceme su tiktok e altri social, a credere che possono fare tutto e rimanere impuniti, è proprio questo il messaggio di alcuni -troppi- genitori e purtroppo anche di alcuni -troppi- dirigenti scolastici. Li giustificate sempre, per qualsiasi cosa facciano, e loro non crescono, non maturano, non si responsabilizzano. Probabilmente lei al ragazzo al volante della Lamboghini che ha ucciso il bimbo di 5 anni avrebbe detto: “Ma sì, chi non ha mai sbagliato a 20 anni?”.

Glielo spiego con parole facili: a giustificarli sempre, qualsiasi cosa facciano, in virtù della loro giovane età, non è comportarsi da genitori. Certo che li dobbiamo condizionare i ragazzi, nello scegliere tra ciò che giusto e ciò che è sbagliato. Non lo imparano da soli crescendo. I genitori che pensano “quando sarà grande capirà…” sbagliano clamorosamente. Fin da quando nascono bisogna premiarli se fanno bene e sgridarli/punirli se fanno male (ovviamente non intendo fisicamente, ma banalmente non comprandogli ciò che chiedono, non dandogli il gelato dopo che hanno spinto un amichetto, e così via). Invece vedo troppi genitori accontentarli sempre e comunque all’insegna del “ma in fondo è ancora piccolo!”.

Complimenti, bel lavoro che state facendo. Una generazione di irresponsabili, e di violenti. Concludo dicendo che leggere da parte sua “Vergogna!” nei confronti della docente coinvolta nella sparatoria mi ha lasciato a bocca aperta: una volta i genitori dei ragazzi che si comportavano male si andavano a nascondere, speravano nell’oblio sull’intera faccenda, SI VERGOGNAVANO loro, adesso invece lei ritiene che chi deve vergognarsi sia la vittima… Non c’è da stupirsi che questi ragazzi non abbiano senso civico, non ce l’hanno nemmeno i genitori. Spalleggiati dai docenti che hanno regalato il 9 in condotta. Vorrei capire che griglia per la valutazione del comportamento hanno adottato in quella scuola. Con molta amarezza per tutto quello che è avvenuto in questo anno scolastico, saluto.

Sara Alonzi

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