Scrivere un libro sui disturbi specifici di apprendimento (DSA) rivolta ai docenti a soli 16 anni.
E’ quello che ci racconta Sofia Erzel, studentessa liceale romana nell’ambito della nuova puntata della nostra rubrica video La vostra opinione conta!
Abbiamo intervistato, anche, la madre Alexandra Senise, che ha supportato e aiutato Sofia sia nella pubblicazione del testo che nella diffusione.
Sofia, con dislessia e didasculia, attualmente frequenta il 4° liceo socio-psico-pedagogico con grande impegno, ma anche con un po’ di fatica.
I suoi problemi risalgono già dalla scuola primaria quando incomincia ad avere difficoltà di lettura e di far di conto.
I genitori se ne accorgono subito e si rivolgono ai docenti della sua classe che ignorano i disturbi e si limitano a dire che “è poco attenta, si distrae con facilità, è esuberante“.
Terminata la scuola primaria i disturbi permangono, ma anche in questo caso gli insegnanti non si accorgono che la ragazza ha dei DSA e continuano a ripetere ai genitori che è un problema caratteriale.
Solo nel corso della seconda media, senza alcun supporto dei docenti, si rivolgono a degli specialisti che finalmente diagnosticano la dislessia e la didasculia.
Ma cos’è la dislessia? E’ un disturbo dell’apprendimento di origine neurobiologica, caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura (ortografia), mentre la didasculia è un disturbo specifico della gestione dei numeri e calcoli.
Una volta consapevole del suo problema, Sofia mette in atto un sistema di apprendimento personalizzato aiutata (nella scuola superiore) anche da qualche docente.
Diventa talmente abile da decidersi a scrivere un libro che possa servire non solo agli studenti che hanno le sue stesse difficoltà, ma soprattutto ai docenti.
Nasce così nel 2019, il testo “DSA, e tu sai come comportarti?” (C1Vedizioni, 120 pagine, € 13,00) che riscuote un grande successo e vince anche un premio.
La storia di Sofia è davvero sorprendente ed è molto interessante ascoltarla.
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