Home Attualità A 50 anni con i genitori. Si diventa autonomi sempre più grandi

A 50 anni con i genitori. Si diventa autonomi sempre più grandi

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La Fondazione Bruno Visentini ha presentato alla Luiss un Rapporto sul “Divario generazionale tra conflitti e solidarietà” proponendo di agire sulle tasse e sulle pensioni per correggere gli squilibri tra il mondo degli adulti e le nuove generazioni che vivono condizioni di diseguaglianza sempre più insostenibili.

La ricerca ha compiuto un’indagine comparata delle principali esperienze italiane in tema di riduzione del divario generazionale, attraverso l’aggiornamento al 2030 di uno specifico Indicatore di Divario Generazionale (messo a punto nel 2015 in partnership con la FBV dal ClubdiLatina) e operando nell’ambito degli obiettivi indicati dall’ “Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, sottoscritta nel 2015 da tutti i Paesi membri dell’Onu.

 

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Una forbice – è emerso – le cui lame tra 2004 e stima 2030 triplicano la loro distanza. Se, cioè, un giovane di vent’anni nel 2004, per raggiungere l’indipendenza, doveva scavalcare un ‘muro’ di 1 metro, nel 2030 quel muro sarà alto 3 metri e dunque invalicabile. E, lo stesso giovane, se nel 2004 aveva impiegato 10 anni per costruirsi una vita autonoma, nel 2020 ne impiegherà 18, e nel 2030 addirittura 28: diventerebbe, in sostanza, “grande” a cinquant’anni.

Per fronteggiare l’emergenza generazionale – si evince ancora dallo studio – e ridurre la forbice tra giovani e anziani serve una rimodulazione dell’imposizione fiscale “con funzione redistributiva”. Inoltre si suggerisce “un contributo solidaristico da parte della generazione più matura che gode di pensioni più generose”. Si ipotizza dunque il coinvolgimento “per tre anni” in un patto generazione “di circa 2 milioni di cittadini pensionati sottoscrittori posizionati nella parte apicale delle fasce pensionistiche con un intervento rigorosamente progressivo rispetto sia alla capacità contributiva, sia ai contributi versati”.