Il lieto evento avverrà quando andrà a scegliersi la cattedra e firmare l’agognato contratto a tempo indeterminato e da quel momento per Lia Baffetti, 62 anni, 42 anni dopo il diploma conseguito in Liguria, si aprirà il ruolo per la sua disciplina: educazione artistica nelle scuole medie.
La neo immessa in ruolo vive a Castell’Azzara, un paesino nell’entroterra grossetano e alla stampa, incuriosita per tanto incredibile primato, ha detto: “L’assegnazione di una cattedra tutta mia, più che il coronamento di un sogno, la trovo una beffa. Nel 1976 ho preso l’abilitazione, qualche anno dopo sono entrata nel cosiddetto doppio canale. Il mio lavoro l’ho sempre svolto con passione e quando, per problemi personali e familiari, mi rendevo conto di non potercela fare a reggere una cattedra piena, rifiutavo o prendevo uno spezzone. Meglio che andare in malattia”.
Tuttavia si fa rilevare che il percorso professionale della prof Baffetti è iniziato 33 anni fa, quando l’attuale ministra dell’istruzione era poco più di un’adolescente. “
In 33 anni ho girato tutto il comprensorio amiatino, del Fiora e dell’Albegna. Poi dal 2000 ho iniziato a lavorare anche sul sostegno. Un’occasione in più per restare in zona”. E come se non bastasse è intervenuta pure la beffa Fornero (quella della “Quota 96”): “Due anni fa avrei dovuto andare in pensione. Poi è arrivato il governo Monti, il decreto Fornero, ed è saltato tutto. Io non sono una persona che si lamenta, ma alla telefonata del provveditorato per annunciarmi il ruolo avrei preferito quella dell’Inps. Vorrei dedicarmi a due nipoti, invece lo Stato, alle soglie del pensionamento, mi assume e mi gratifica come avrei voluto che accadesse 30 anni fa. Non fraintendete: a scuola vado volentieri, ma questo posto ho come la sensazione di toglierlo a un insegnante giovane. Comunque andrò a firmare”.
E per la pensione? Quando andrà in pensione nonna Lia? “Mi dicono tra 4 anni. Non ci voglio pensare al fatto che ora sarò sottoposta all’anno di prova. Dovrò fare un corso di formazione online, mi sarà assegnato un tutor e poi verrò valutata nel corso di un esamino”.
E noi immaginiamo la prof Baffetti, dopo 33 anni di insegnamento e quindi di esperienza sul campo, farsi giudicare e valutare da un tutor: che beffa alla beffa!
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