Una precaria 62enne di Taranto è assunta ad Ascoli Piceno, a una distanza di 500 km, su una materia per la quale è abilitata ma che ha insegnato solo due settimane nel corso della carriera.
La denuncia è di Elena La Gioia, presidente del Comitati insegnanti precari nazionale, rilasciata ai microfoni di inBlu Radio, network delle radio cattoliche italiane, a poche ore dalla notte dei docenti precari che hanno partecipato alla fase B del piano di assunzione straordinario previsto dalla “Buona scuola”.
L’amarezza della presidente degli storici Cip è notevole: “il discorso della lontananza non è un problema ma vi dico solo che la collega ha 62 anni e insegnerà una materia che nell’arco della sua lunga carriera ha insegnato solo per due settimane. Quindi a 62 anni, ad un passo dalla pensione, vai a prendere un ruolo altrove, vieni sradicato e vai a insegnare una materia che dovrai rimetterti a studiare perché è ovvio che dopo tanti anni qualcosa sarà cambiato”.
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Secondo La Gioia non siamo di fronte ad un’eccezione, ma ad “un caso emblematico: vi assicuro – ha tenuto a sottolineare nel corso del suo intervento – che la gran parte dei precari che questa notte hanno saputo di avere il ruolo in un’altra realtà assomigliano a questo caso: alcuni precari inseriti nella fascia B, si sono collegati stanotte ad internet e hanno visualizzato sul sito del ministero il posto assegnato. Una grande notizia se non fosse che questo posto fisso non è nella propria realtà ma altrove”.
Perchè, ha concluso con disappunto la presidente dei Cip, “dove c’è una cattedra vacante – ha concluso La Gioia – in qualsiasi istituzione scolastica d’Italia il precario viene pescato per andarci a lavorare”.
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