Attualità

A 80 anni dalla Repubblica partigiana dell’Ossola, convegni, mostre e proposte didattiche

Da Pamela Giorgi (prima ricercatrice Indire) riceviamo e volentieri pubblichiamo

Nella  Giornata Nazionale “Giovani e Memoria” – così come stabilito dall’art.1, comma 788 della legge 30 dicembre 2021, n. 234) – la Casa della Memoria e della Storia di Roma, con ANPC (Associazione Nazionale Partigiani Cristiani), Istituto della Resistenza e della Società Contemporanea, Pietro Fornara; Centro di Documentazione Europea Verbanio Cusio Ossola, ARS.Uni.VCO, Museo Partigiano Alfredo Di Dio, Indire (Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa) prosegue con una serie di eventi, proposti nell’arco del 2024-2025 e tesi alla costruzione di una cultura della memoria e della coscienza circa antifascismo e valori costituzionali.

Una mostra NOI, RIBELLI PER AMORE ed alcuni incontri per ricordare la liberazione dell’Ossola nell’80° anniversario della Repubblica Partigiana dell’Ossola, quei quaranta giorni, tra il 9 settembre e il 23 ottobre del 1944, in cui Domodossola fu sede di una giunta provvisoria, presieduta da Ettore Tibaldi, che governò un’area libera dal Fascismo ed ampia circa 1.600 chilometri quadrati: dalle montagne al confine con la Svizzera fino a lambire il lago Maggiore. Un autogoverno partigiano che diede fiato ai valori della futura Costituzione.

Innanzitutto, con la visita alla mostra – allestita in prima battuta (ma trasferibile su richiesta) dal 25 ottobre al 8 novembre 2025 presso la Casa della Memoria e della Storia di Roma (via San Francesco di Sales, 5) – è possibile capire la presenza sostanziale delle formazioni autonome guidate da militari nei territori occupati dai nazifascisti, il ruolo dei Sacerdoti che fornivano una rete naturale di protezione alla Resistenza ed erano spesso moderatori nella furia della guerra e mediatori nello scambio dei prigionieri.

Questa si colloca nel più ampio progetto di Digital Library della Associazione Raggruppamento Divisioni Patrioti Alfredo di Dio, un ambiente multimediale che coinvolge il museo partigiano di Ornavasso e la sede del Raggruppamento di Busto Arsizio. Lo scopo di questo progetto è quello di portare alla conoscenza del vasto pubblico tutto il materiale archivistico e storico che riguarda la divisione Patrioti Alfredo Di Dio, la Valtoce e il mondo resistenziale ad esse connesso.
Il progetto è stato realizzato grazie ad un contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sotto l’egida della Federazione Italiana Volontari della Libertà, ente cui aderisce il Raggruppamento Alfredo Di Dio (www.museopartigiano.it)

Accanto alla mostra una serie di incontri, sotto la curatela, tra gli altri, di Gianfranco Noferi (ex dirigente RAI Cultura e oggi Consigliere Nazionale Anpc) sono stati attuati e lo saranno per tutto il 2025, numerosi percorsi di approfondimento rivolti alle scuole sia con interventi di esperti, sia con l’accesso ad alcuni materiali multimediali (tutti disponibili su richiesta delle scuole che ne saranno interessate). Tra questi:, proprio oggi si son messi in rielevo sia il ciclo di lezioni da remoto sul video “FAME DI LIBERTA’” realizzato a cura di ARS.UNI.VCO ASSOCIAZIONE PER LO SVILUPPO DELLA CULTURA DI STUDI UNIVERSITARI E DELLA RICERCA nel VERBANO CUSIO OSSOLA su testi di Elena Mastretta, Pier Antonio Ragozza, Grazia Vona, Margherita Zucchi, pensato per l’aggiornamento degli insegnanti e per quanti sono interessati alla storia contemporanea; sia” Paesaggi della memoria” realizzato da Pamela Giorgi (INDIRE) per RAI con un focus per una visita storico culturale in Val d’Ossola, nei luoghi teatro di azioni partigiane;  sia, infine, alcuni lavori realizzati dalle scuole.

I lavori scolastici mostrati aprono la porta al tema centrale del rapporto tra Scuola e memoria Resistenziale nella sua facies di imprescindibile elemento di quella corretta educazione civica, perché riflettere sulle radici della Costituzione repubblicana significa comprendere che questa è fatta di scelte resistenziali compiute dai giovani di allora. E’ imprescindibile, dunque, questo lavoro di ascoltare le testimonianze e produrre nuova documentazione: tutte attività orientate ad una scuola che cresca nel rispetto di quei valori democratici che devono animare il presente e il futuro del nostro paese. Perché “giornate come queste devono essere viste come momento di partenza e progettualità, occorre, infatti, andare avanti superando l’indifferenza” come ci dicono Margherita Zucchi e Gianfranco Noferi nelle riflessioni conclusive della giornata.

Redazione

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