Come riporta Fanpage.it Leonardo Altobelli, 91enne pugliese, martedì 24 ottobre ha conseguito la sua 15esima laurea all’Università di Foggia. L’uomo, un ex sindaco e medico di base, ha deciso di arricchire il suo curriculum laureandosi negli ambiti più disparati: da Giurisprudenza a Scienze Politiche, da Lettere a Filosofia.
Lo studente più anziano del mondo
L’ultima laurea conseguita è in Criminologia. “Sono lo studente più anziano del mondo, ma ora, dopo questa laurea mi fermo, perché vorrei lasciare a future memorie quello che ho fatto e perché l’ho fatto” – ha spiegato all’Ansa il 91enne. “Mi dedicherò alla scrittura. Ai giovani dico di amare tutto ciò che fanno. Di abbracciare il proprio lavoro, e di farlo con il sorriso e la calma. Lo studio mi ha sempre appassionato. Per questo mi definisco uno ‘studente del mondo'”, ha detto.
Nel suo lunghissimo curriculum universitario vanta anche un master in Criminologia e 7 diplomi in medicina sociale, medicina dello sport, diritto sanitario e tutor di medicina generale, solo per citarne alcuni.
Non è mai troppo tardi
Qualche mese fa abbiamo parlato del caso di un 90enne che si è laureato per la quinta volta dopo una carriera da docente. “Ho deciso di ricominciare a studiare sei anni fa – aveva raccontato al Corriere Fiorentino – quando un cancro ha portato via mia moglie dopo 63 anni insieme: è stato lo studio a salvarmi dalla depressione. Il giorno dopo la morte di mia moglie ho avuto un attacco cardiaco: per fortuna c’era mio figlio altrimenti non sarei qui”.
Da quando ha deciso di riprendere l’Università a Firenze, a 86 anni, rivela di avere ritrovato l’entusiasmo per lo studio: “non ho perso una lezione, alcune le ho frequentate anche due volte, avevo bisogno di distrarmi”.
“Molti – continua – mi dicono che sono pazzo a laurearmi a questa età – racconta ancora al quotidiano -, ma con lo studio ho combattuto la tristezza. I miei figli sono stati contenti della mia scelta, mi hanno sostenuto. Certo a lezione era strano“, tra i ragazzi “il più anziano aveva 31 anni, io li chiamavo ‘nipotini’”.