Mentre sul restante territorio nazionale partirà dal prossimo settembre, in Alto Adige l’attuazione della riforma delle scuole superiori slitta all’a.s. 2011/2012, per adeguarla alla particolarità della realtà scolastica della provincia autonoma di Bolzano, che, nel rispetto dei principi fondamentali contenuti nella legislazione statale, ha facoltà di emanare la disciplina di dettaglio sulla scuola.
In un comunicato degli assessori competenti si evidenzia che si è deciso il rinvio per “evitare decisioni affrettate e invece concentraci su un’applicazione ragionata della riforma nel sistema scolastico locale”. A tal fine, “si sta già lavorando allo specifico disegno di legge provinciale”, avviando un dibattito ampio che coinvolga le scuole, i comprensori, i comuni, le parti sociali, i genitori (quello che probabilmente è mancato a livello nazionale). L’adeguamento “sarà anche l’occasione per disciplinare il rapporto tra l’istruzione professionale e la formazione professionale”.
Intanto, a Trento, l’assessore all’istruzione Marta Dalmaso ha sottolineato che la provincia trentina userà la propria autonomia speciale “per approvare in tempi rapidi i provvedimenti sul riordino del secondo ciclo di istruzione senza apportare i tagli annunciati dalla riforma nazionale”, incontrando presto dirigenti scolastici e organizzazioni sindacali prima di far partire le attività di orientamento da parte delle scuole in vista delle iscrizioni da effettuare tra il 26 febbraio e il 26 marzo 2010.
Ma diversi docenti lamentano che la “riforma Dalmaso” intende sopprimere gli Istituti professionali di Stato e a tal proposito riportiamo la lettera di alcuni insegnanti di Rovereto, pubblicata anche nella rubrica “I lettori ci scrivono”.