A Bolzano si va verso una scuola trilingue

Sino a pochi anni fa, in Provincia di Bolzano, l’unico modo per riconoscere in maniera ufficiale la conoscenza della seconda lingua era il classico “patentino”. Dal 2009, però, c’è stata l’apertura alle certificazioni internazionali, che per le scuole in lingua italiana consentono di ottenere un diploma riconosciuto in tutta Europa non solo per il tedesco, ma anche per l’inglese, il francese, lo spagnolo e il russo. “Per noi è un tema chiave – ha sottolineato l’assessore Christian Tommasini – una scelta strategica che ci consente di intraprendere la strada verso una scuola realmente trilingue. La sfida che abbiamo lanciato con grande impegno nel 2009 sta dando risultati più che confortanti a tutti i livelli”.
La conferma arriva dai dati sulle scuole in lingua italiana: nel 2013 le certificazioni internazionali rilasciate in Alto Adige sono state ben 1.819, il 50% in più dell’anno precedente, il doppio del 2011, addirittura il 600% in più del 2009. La parte del leone la fa naturalmente la lingua tedesca (1.343 certificazioni). “Per il tedesco partecipano 70 scuole e 34 istituti su 36 – ha spiegato Tommasini – con una percentuale di promossi che tocca stabilmente l’87%. La certificazione linguistica è un test serio e impegnativo, e i dati confermano la buona preparazione dei ragazzi”. Oltre che per gli studenti, le certificazioni sono “aperte” anche agli adulti: sono 250, infatti, coloro che nell’ultimo anno hanno seguito i percorsi di apprendimento organizzati dai Centri multilingue di Bolzano e Merano
Secondo Tommasini, le certificazioni introducono nelle scuole non solo “un concreto elemento di valutazione delle competenze, ma anche la possibilità di aggiornare e innovare la didattica”. Inoltre, secondo l’assessore alla scuola e cultura italiana, “viene relativizzato l’aspetto psicologico legato al patentino, che per molti rappresenta una sorta di blocco”. Per migliorare sempre più la conoscenza della seconda lingua vi sono poi una serie di altri strumenti: l’anno in una scuola dell’altro gruppo linguistico (28 studenti nel 2013, 149 negli ultimi 10 anni), i soggiorni-studio trimestrali in Germania (50 studenti di quarta superiore ogni anno), e i gemellaggi.
“Proprio gli scambi con la scuola tedesca stanno dando grandi risultati – ha proseguito Christian Tommasini – con quasi 3mila alunni coinvolti. Partecipano a questi progetti il 95% delle scuole elementari e medie, e l’88% degli istituti superiori”. “Questi dati – ha aggiunto la Sovrintendente Nicoletta Minnei – ci fanno capire che siamo sulla strada giusta”. Per quanto riguarda la formazione professionale, infine, da sottolineare l’Europass Mobiltà, ovvero la possibilità di effettuare stage all’estero (scuola e lavoro) della durata di 3 settimane. Nel corso dell’ultimo anno scolastico quest’opportunità è stata colta da oltre 100 ragazzi.

Redazione

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