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A Brescia, Scuola e Sanità unite per lo sviluppo delle competenze psicosociali dei ragazzi

Le Agenzie di Tutela della Salute sono state istituite in Lombardia con la Legge Regionale n.23 dell’ 11 agosto 2015. Sono delle articolazioni amministrative della Regione che si proiettano nei territori, strutture che attuano la programmazione definita dalla Regione, attraverso l’erogazione di prestazioni sanitarie e sociosanitarie tramite i soggetti accreditati e contrattualizzati pubblici e privati.

Vi chiederete: che c’entra con la Scuola? In realtà il legame c’è ed è pure stretto e molto interessante. L’ATS di Brescia ha infatti coinvolto molte scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio in un progetto dal titolo “Life Skills in famiglia”. Come si può leggere sul suo sito istituzionale, il coinvolgimento dei genitori nei programmi di prevenzione rappresenta un fattore protettivo della salute dei bambini e degli adolescenti e contribuisce a una maggiore efficacia delle iniziative promozionali. Diverse ricerche dimostrano come la partecipazione dei genitori ai programmi di prevenzione sia in grado di migliorare il benessere emotivo e il successo scolastico dei figli, rinforzando inoltre lo sviluppo delle loro abilità sociali.

Le life skills, più semplicemente “competenze psicosociali”, sono state definite dall’OMS e rappresentano tutte quelle abilità che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana. Sono state suddivise in tre aree: cognitiva, relazionale ed emotiva. Alla prima appartengono la capacità di prendere decisioni, risolvere i problemi, avere un pensiero creativo e un pensiero critico; alla seconda, la capacità di possedere una comunicazione efficace, di relazionarsi con gli altri, e di avere un’autoconsapevolezza; alla terza, la capacità di avere empatia, di gestire le emozioni e lo stress.

Competenze, dunque, fondamentali per crescere in modo armonico ed equilibrato, sicuri di sé e della propria capacità di interagire con gli altri in maniera appropriata. A chi il compito di educare così i bambini e le bambine? Alla scuola? Alla famiglia? Secondo gli ideatori del progetto, a entrambe, inevitabilmente a entrambe, perché tutte e due, scuola e famiglia, giocano un ruolo di capitale importanza nei primi dodici-tredici anni dei ragazzi.

Tre gli obiettivi di fondo del progetto: aumentare  la  consapevolezza  del  valore  delle  Life Skills  come  fattori  protettivi  per  la  salute  di  bambini  e adolescenti in famiglia, rinforzare le competenze genitoriali volte allo sviluppo delle Life Skills, fortificare l’efficacia del programma  Life Skills Training a cui partecipano i figli a scuola rafforzando  l’alleanza educativa per la promozione della salute.

Il progetto prevede la formazione dei genitori interessati a svolgere un ruolo di pari affinché attivino nella scuola dei percorsi a tre livelli (uno di base e due di approfondimento) costituiti da quattro incontri ciascuno rivolti agli altri genitori della scuola. Negli incontri vengono sperimentate alcune delle abilità di vita che i figli affrontano nel programma  Life Skills Training, individuando delle modalità utili per rinforzarle anche in famiglia.

I titolari del progetto sono le scuole – già una decina di istituti hanno aderito alla rete – che lavorano in stretta sinergia con gli operatori dell’ATS di Brescia. 

Gabriele Ferrante

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