Riccardo Migliori, deputato, si è recato alla scuola Morvillo Falcone insieme al senatore Giuseppe Caforio e a due funzionari, per tributare al preside Salvatore Giuliano, ai rappresentanti dei ragazzi e dei docenti, tutta la vicinanza delle istituzioni e per riconoscere loro il merito di non essersi mai rassegnati, ma di aver risposto al dramma del 19 maggio, quando davanti al cancello dell’istituto scoppiò una bomba che uccise Melissa Bassi e ferì altre 5 studentesse, con una dose di coraggio che non era affatto scontata.
Prima del colloquio in presidenza, la delegazione e i docenti si sono fermati davanti all’ingresso, proprio nel luogo in cui fu posizionato l’ordigno che fu fatto esplodere poco dopo le 7.40 di quel sabato mattina. «Siamo qui per onorare la memoria di Melissa Bassi ma anche per rendere merito alla scuola Morvillo» ha detto Migliori al quale il dirigente scolastico ad interim, Salvatore Giuliano, ha chiesto un interessamento particolare, perché, passata l’emergenza, il Morvillo possa trasformarsi in una eccellenza della formazione degli studenti: «Abbiamo in atto tanti progetti – ha detto Giuliano – e ci sono grosse aziende che ci stanno dando una mano. Faremo il possibile con le nostre forze, ma abbiamo bisogno delle istituzioni e del loro supporto».
Supporto che è stato garantito sia da Migliori e da Caforio che sperano di poter ritornare a Brindisi per insignire la Morvillo Falcone del riconoscimento che l’Osce conferisce alle scuole che rispondono a criteri di cooperazione e civismo. A Migliori è stato consegnato un instant book sulla sedicenne uccisa, contenente messaggi e immagini a lei dedicati, realizzato da studenti e insegnanti. Al termine dell’iniziativa la parola è stata data a una studentessa, Nicoletta, che l’anno prossimo frequenterà l’ultimo anno proprio in quell’istituto professionale per la moda e i servizi sociali: «Grazie per la vicinanza», ha detto. Sollecitando i componenti dell’organismo internazionale a non dimenticare il Morvillo e i giovani brindisini che, ha aggiunto «hanno dato prova di grande forza».
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