A Campobasso rinviata l’apertura delle scuole: edifici non a norma

“Nonostante i numerosi interventi dei giorni scorsi, è stata confermata la decisione del Sindaco di Campobasso, Luigi Di Bartolomeo, di voler rinviare l’inizio dell’attività didattica presso le scuole secondarie di secondo grado, prevista per oggi 11 settembre, posticipando di fatto l’inizio dell’anno scolastico, a causa di alcuni obblighi imposti alle amministrazioni comunali in materia di sicurezza scolastica”
“Nella città di Campobasso, come in molti altri Comuni italiani, non tutti gli edifici sono adeguati alla normativa sulla sicurezza scolastica, in particolare si lamenta la necessità di acquisire il Certificato di Prevenzione Incendi; non potendo ottenere dai Vigili del Fuoco la necessaria certificazione, i dirigenti scolastici dovrebbero ottenere dal sindaco un’ordinanza in deroga per l’apertura, che, per quanto è noto, il Sindaco non ha voluto emanare. 
Ad oggi le scuole chiuse sono, il Liceo Socio Pedagogico G.M.Galanti, l’Istituto Tecnico Commerciale L.Pilla, il Conservatorio Musicale L.Perosi, il Liceo Classico M.Pagano, l’Istituto Tecnico Attività Sociali S.Pertini di Via Scardocchia, l’Istituto Tecnico Attività Sociali S.Pertini di Via Trivisonno, l’Istituto Tecnico Industriale G.Marconi, l’Istituto Professionale Industria e Artigianato di Via S.Giovanni, l’Istituto Professionale Industria ed Artigianato di Piazza S.Francesco, l’Istituto Tecnico per Geometri Pittarelli ed il Convitto M.Pagano con annesso Liceo Scientifico Europeo, in pratica solamente quattro scuole risultano aperte”. 
“All’apertura dell’anno scolastico le premesse sono tutt’altro che buone. La vicenda di Campobasso riporta l’attenzione sulla sicurezza degli edifici scolastici, una situazione a dir poco allarmante se si pensa che in Italia una scuola su tre è a rischio. Questo è inaccettabile, gli studenti devono poter frequentare aule sicure! Ma non è questo l’unico problema che incombe sulla scuola, pensiamo alle classi numerose, agli insegnanti precari che dovrebbero, secondo il ministro Profumo, sostenere un ennesimo concorso, alla dispersione scolastica, in aumento soprattutto al sud, al riordino delle classi di concorso. 
Quando si interverrà seriamente per risolvere gli innumerevoli problemi che attanagliano la scuola pubblica italiana? Una scuola smantellata prima dalla Gelmini, con la sua riforma epocale e poi, decreto dopo decreto, da questo governo che appare sempre più impreparato ed inadatto a rivestire il ruolo di guida del Paese.”

Redazione

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