A Catanzaro la spiritualità di San Paolo arriva nelle scuole. In occasione dell’anno giubilare indetto da Papa Benedetto XVI per le celebrazioni del bimillenario della nascita dell’Apostolo delle Genti, l’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, spinta dalla sezione catanzarese dell’Associazione Cooperatori Paolini, ha deciso di portare il messaggio paolino tra i ragazzi delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Il progetto “Paolo a scuola. Alla scuola di Paolo” è stato già approvato dagli Organi Collegiali e inserito nel Piano dell’Offerta Formativa del Liceo socio-psicopedagogico e linguistico “De Nobili”, guidato dal dirigente scolastico Francesco Graceffa.
I giovani stanno approfondendo, sotto la guida degli insegnanti Emma Ranieri e Rita Ferraggina, la figura di Paolo attraverso uscite didattiche e libri, dvd, poster, giochi, pubblicati dalle Edizioni “Paoline” nelle diverse collane editoriali.
L’iniziativa si inserisce anche nel solco della lettera di Mons. Antonio Ciliberti, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, per le celebrazioni dell’anno paolino viene messa al centro la testimonianza della missione e della vita di Paolo per trovare la “opportuna ispirazione per dar senso compiuto alla nostra vita cristiana e alla nostra storica missione”. Come l’Apostolo delle Genti “per essere cristiani perfetti –continua Mons. Ciliberti-, dobbiamo cristificarci, cioè dobbiamo avvertire la gioia di essere identificati a Cristo. Questo processo di cristificazione non è impossibile, basta nutrirci quotidianamente del pane della Parola e dell’Eucaristia”.
La dott.ssa Annamaria Fonti Iembo, direttore dell’Ufficio Diocesano per la pastorale scolastica della diocesi catanzarese, aveva già spiegato durante l’inaugurazione dell’anno scolastico, rivolgendosi agli studenti, che nella storia di Paolo si vede come l’impegno e il sacrificio sono elementi necessari per realizzare se stessi nella vita. Infatti il Tredicesimo Apostolo “è stato battuto con le verghe, è stato lapidato , prigioniero, ha naufragato tre volte, è stato vittima di pericoli gravissimi, dai briganti ai pagani, dal deserto alla città, dai falsi fardelli alla fame e al freddo, alle fatiche. Ma egli non si è mai arreso, non si è mai scoraggiato, non ha mai desistito dalla sua missione di portare Cristo alle genti”. “Bene –continua la dott.ssa Iembo-, Dio vuole che ogni essere umano non si adagi passivamente sulla sua esistenza; ognuno di noi deve svolgere la su missione con passione e con la forza del cuore: non si può vivere senza uno scopo, senza una meta da raggiungere”. Un’altra ragione parlare di Paolo nella diocesi di Catanzaro-Squillace è il fatto che l’Arcivescovo ha incentrato il Piano Pastorale diocesano 2008/2009 su “La carità: strumento privilegiato di evangelizzazione”: Ed è proprio Paolo ad insegnare che “si può essere –conclude la Iembo- anche ricchi e sapienti ma senza la carità saremmo dei cembali vuoti e inutili”.
Proprio un bel messaggio per i giovani studenti catanzaresi!