Ecco che ritorna un vecchio pallino dei Governi italiani e del Ministro dell’Istruzione di turno. Siccome non sanno cosa inventarsi, piuttosto che affrontare i veri problemi della scuola italiana, pensano di risolverli ed innovare la scuola riducendo le superiori 4 anni. Non si tratta di certo di una iniziativa che risponde ad esigenze di buona didattica, ma semplicemente è un modo per far cassa riducendo i costi della scuola (si perché per i politici la scuola è solo un costo). Che una buona scuola corrisponda a qualche punto di PIL non è noto ai politici, men che meno ai governanti di turno.
Inoltre ecco rispuntare la frase magica che cerca di far quadrare il tutto: “lo chiede l’Europa”.
L’Europa non sta chiedendo questo, ma ci dice di far funzionare l’Istruzione. Ma i politici sono ostinati e quindi ecco aleggiare nei corridoi del Ministero lo spettro della riduzione a quattro anni della scuola superiore.
Inutile dire che i programmi e i contenuti (già abbondantemente sfoltiti dalla Gelmini) subiranno ulteriori tagli, ma questo non rappresenta un problema per i Governi di turno. Ormai la didattica non interessa nessuno, le scuole sfornano progetti a raffica, le attività alternative non mancano, ma la didattica nuda e cruda sembra essere diventata un optional nell’istruzione. Sarebbe interessante chiedere ai politici promotori della iniziativa se hanno interpellato le scuole, le famiglie, gli studenti, magari anche i docenti e valutare se tale iniziativa riscuota consensi. Ma figuriamoci, ciò che conta è ridurre le spese, ovviamente i signori politici non lo dicono.
Insomma non ne possiamo più di iniziative maldestre e distruttive, la scuola ha bisogno di ben altro. Ogni Governo deve porre il suo sigillo, poco importa se le classi sono affollate, se le strutture sono vecchie e fuori dal tempo, poco importa se i docenti sono pagati due lire.
Se avete un minimo di dignità lasciate perdere ed occupatevi di ridare prestigio alla Istituzione scolastica ed alle sue componenti che in modo silenzioso e onorevole cercano di far crescere alunni e studenti per prepararli ad affrontare le difficoltà della vita.
Giampaolo Bullegas
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