A che cosa servono gli insegnanti? Gli insegnanti sono destinati a scomparire?
Nel corso della giornata di studio con Philippe Meirieu sul tema “Il futuro delle democrazie è anche nelle mani degli insegnanti” si cercherà di dare una risposta a queste domande sul ruolo dell’insegnante nella scuola di oggi.
L’evento è in programma a Verona per mercoledì 18 ottobre ed è organizzato dal Polo Europeo della Conoscenza con il Patrocinio del Comune di Verona.
“La coscienza sociale e civile degli adulti del prossimo futuro – sostengono gli organizzatori – si forma anche e soprattutto all’interno della scuola, a patto che a scuola si insegnino la democrazia e le pari opportunità non solo a parole, come si fa spesso all’annuncio dell’ennesima riforma, ma con un modello di vivere la scuola inclusivo, cooperativo, compartecipato. E dove tutti i ragazzi, indipendentemente dal contesto sociale e culturale in cui hanno avuto la fortuna o sfortuna di nascere o dal cognome che portano, abbiano realmente l’opportunità di apprendere e crescere”.
Per guidare i ragazzi in questo percorso è quindi necessario che il sistema scuola vada ripensato a partire dal modello organizzativo e dai metodi di formazione, di selezione e di valorizzazione degli insegnanti, riconoscendone innanzitutto il ruolo chiave nel formare la “materia viva” – i nostri giovani alunni – verso la comprensione, l’interiorizzazione e l’attuazione di una vita democratica.
Di questo rapporto tra educazione e democrazia si occupa appunto Philippe Meirieu nel suo libro da poco uscito in Italia “Quale educazione per salvare la democrazia? Dalla libertà di pensare alla costruzione di un mondo comune”
L’analisi che Meirieu fa del ruolo del docente e’ quanto mai puntuale e perfettamente rispondente al dibattito che si sta sviluppando non solo nella scuola ma anche al di fuori: “Oggi molti pensano ad un’educazione affidata completamente al digitale. Altri pensano che gli insegnanti debbano essere al servizio dei genitori, diventati ormai clienti della scuola. Altri ancora vogliono che gli insegnanti si propongano obiettivi legati solo all’economia” spiega Philippe Meirieu.
“Le sfide che abbiamo di fronte – sottolinea il pedagogista francese – esigono che la professione dell’insegnante sia presa in considerazione nella sua dimensione specificamente umana, sia pedagogica che politica. L’insegnante non è solo un trasmettitore di saperi, è colui che guida ogni allievo a interiorizzare l’esigenza di precisione, esattezza e verità”.
Per saperne di più è possibile consultare la pagina che gli organizzatori dedicano all’evento.
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