Il Ministro Brunetta lo aveva “promesso”: o si chiudono i contratti pubblici in tempi rapidi o i soldi disponibili verranno comunque distribuiti. E così è stato: il decreto legge 185 approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 novembre scorso e pubblicato il giorno successivo nel Supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale contiene un articolo intitolato appunto “Indennità per la cosiddetta vacanza contrattuale”. Il primo comma dell’articolo dice già tutto: “Per il personale delle amministrazioni dello Stato, ivi incluso quello in regime di diritto pubblico destinatario di procedure negoziali, è disposta l’erogazione con lo stipendio del mese di dicembre, in unica soluzione, dell’indennità di vacanza contrattuale riferita al primo anno del biennio economico 2008-09 ove non corrisposta durante l’anno 2008”. Ma sarà forse la disposizione del comma successivo a scatenare la bagarre con le organizzazioni sindacali: “Le somme erogate sulla base di quanto disposto dal comma 1 costituiscono anticipazione dei benefici complessivi del biennio 2008/09 da definire, in sede contrattuale o altro corrispondente strumento, a seguito dell’approvazione del disegno di legge finanziaria per l’anno 2009”. Cosa significa che i benefici del biennio 2008/2009 saranno definiti “in sede contrattuale o altro corrispondente strumento” ? E’ probabile che – nelle intenzioni di Brunetta – questo voglia dire che se i sindacati non trovano un accordo con l’Aran, potrebbe intervenire il Governo con un nuovo decreto legge per stabilire le modalità di erogazione delle risorse che saranno ancora disponibili dopo aver liquidato l’indennità di vacanza contrattuale. Lo scenario che si apre è decisamente inusuale. Se Flc-Cgil dovesse tirarla troppo per le lunghe gli altri sindacati si troverebbero in seria difficoltà: se decidono di aspettare il sindacato di Pantaleo per una firma congiunta rischiano di farsi mettere fuori gioco da un secondo decreto legge di Brunetta; e se non vogliono essere messi fuori gioco saranno costretti a firmare il contratto senza Cgil. La partita, insomma, si preannuncia molto difficile anche perché, alla resa dei conti, le risorse disponibili sono modeste e consentiranno di distribuire solo poche decine di euro a docenti e personale Ata.